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Eccoci qui, per l’inizio della stagione teatrale 2018/2019 con un grande protagonista del cabaret italiano, Gabriele Cirilli! Formatosi alla scuola teatrale di Gigi Proietti, dopo una lunga gavetta che l’ha portato dopo una decina d’anni al successo acclamato a Zelig, dove interpretava Kruska, la simpatica romana che diede il via al tormentone “Chi è Tatiana?”, nel tempo Cirilli ha saputo rinnovarsi, proporre cose nuove, nel segno di un’arte vera, che non condiziona l’attore all’interpretazione di un singolo personaggio. Siamo tutti protagonisti di una scena dove possiamo avere diversi ruoli, la questione pirandelliana è ormai assodata, ma quando si raggiunge l’agognato successo la tentazione di perseguire eternamente con quel personaggio che ha funzionato è alta. Non così per i grandi attori, non così per Gabriele, che la chiave l’ha trovata nel sapere fare cose sempre differenti, e così lo abbiamo visto in fiction (“Un medico in famiglia” per diverse stagioni, “Volare”, “Notte prima degli esami” su tutte), fino al clamoroso successo in “Tale e Quale Show”, dove da concorrente delle prime due edizioni è stato trasformato in un ospite fisso per le successive (solo da quest’anno non c’e più) con le sue “Mission Impossible”, che gli hanno permesso di essere conosciuto nella sua proverbiale simpatia anche dal pubblico più maturo e talvolta difficile di Raiuno. Per quest’anno basta con la tv, Gabriele farà teatro, ma ci racconta che qualche idea per il piccolo schermo già ce l’ha. E allora eccolo pronto, carico della sua umanità, che con simpatia  umiltà vera gli ha permesso di riscuotere un incredibile successo, per questa nuova stagione che partirà il 20 ottobre da Bergamo, in una forma un po’ più privata, e ufficialmente il 23 ottobre a Sondrio. Ed è un piacere potere parlare con un Artista, Vero prima di tutto.

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Gabriele, parliamo di “Mi piace”, il nuovo spettacolo con cui sarai nei teatri da quest’anno. Di cosa si tratta?
È uno spettacolo molto forte perché parte dal backup di un telefonino: oggi il problema quando uno cambia cellulare è di passare tutto quello che c’è sul vecchio telefono a quello nuovo, perché dentro abbiamo tutta la nostra vita. Quindi in questo spettacolo faccio il backup del mio telefonino in scena ed esce fuori tutto quello che mi riguarda: foto, app, video, messaggi e quant’altro.

Qual è il tuo rapporto con i social sia professionalmente che privatamente?

Ormai siamo tutti soggetti a un “mi piace”, siamo stati tutti abilitati a essere giudici su ogni cosa che riguardi vita, lavoro, su tutto. Come una volta c’era il dito dei romani per indicare “morte o vita”, ora c è il like che può rovinarti come in tanti casi risolverti la vita. Farò di tutto in questo spettacolo: monologhi su app, Google map, foto e video…ma ci saranno anche canzoni, musica: insomma è un vero e proprio varietà.
È un one man show coadiuvato da un attore che impersona il tecnico dell’Huawei Umberto Noto, con cui ho già recitato nella “Famiglia Addams”, lui faceva zio Fester.  Ci troviamo bene, ci piacciamo artisticamente, e Claudio Insegno ha trovato un’ altra bella possibilità di farci lavorare insieme.

Ci saranno anche le imitazioni che hai fatto in tv?
Sì certo farò anche le imitazioni perché nel mio telefonino ci sono anche quelle e non potranno mancare!

Pensi che potrà essere proposto anche in tv?

Certamente, potrebbe essere presentato anche in tv perché è varietà con ospiti, stavolta Noto. L’ho confezionato per il teatro ma con accorgimenti potrà essere proposto anche in tv.

Sarai a Milano il 13 e il 14 novembre al Teatro Manzoni con questo spettacolo.
A Milano tengo proprio tanto anzitutto perché è un ritorno dopo le tre bellissime date sempre al Manzoni con “Tale e quale a me”, e quindi ci tenevo a tornare. Poi si tratta di uno spettacolo particolare, che è inserito nella stagione teatrale ma non è in abbonamento, quindi devi essere bravo tu a riempire: per questo rappresenta una bella sfida. È uno spettacolo che ho già provato con del pubblico e la risposta è stata  eccezionale, sarà un bel varietà.

A gennaio sarai al Nuovo con la Famiglia Addams, questa è una replica dopo un successo clamoroso.
É stato un grande successo. È un musical, e inizialmente avevo tanta paura a misurarmi con un musical, ma la scuola in cui sono stato formato di Proietti mi ha permesso di essere gradevole anche in questo contesto. Ho ricevuto parecchie critiche positive, e ora abbiamo altre 40 date in giro per l’Italia. Ma la cosa che più mi fa felice è che ci hanno chiamato teatri importanti come Torino, Verona, Reggio Emilia, Bari. Il cast è un po’ cambiato, anche se i ruoli fondamentali sono rimasti. Sono cambiati Mercoledì e il fidanzato di Mercoledì ma Claudio Insegno che ormai è dentro al mondo dei musical. come al solito é riuscito a trovare altri attori eccezionali, forse anche migliori.

Nella Famiglia Addams interpreti un padre che tiene il gioco alla figlia Mercoledì nascondendo un segreto alla moglie. Succede anche nella vita privata?
Nella vita privata funziona allo stesso modo, con mio figlio ci alleiamo contro mia moglie, che è il vero motore della famiglia senza la quale andremmo allo sfascio, come sempre. Io e Mattia siamo i due figli, io sono il figlio più cresciuto e spesso mi capita trovarmi in mezzo come succede nel musical.

Credo che la cosa più difficile per un comico sia riempire un foglio bianco di battute che facciano ridere persone che non ti conoscono nel privato. Come è cambiato il modo di fare comicità negli ultimi anni?
La comicità è sempre quella, l’importante è far ridere, in diversi modi, ma non è cambiato nulla. Sono cambiati i mezzi, prima c’erano solo il teatro è la televisione, ora ci sono anche i computer. Arrivi a casa attraverso una rete ma arrivi comunque per fare divertire il pubblico, prendendo sempre spunto dalla realtà.

Hai sempre saputo cambiare tanti ruoli senza mai fermarti, ora ti vedremo di più s teatro e meno in tv?
Ho sempre fatto Teatro, in alcuni momenti un po’ meno, come quando ho fatto le fiction e quindi per esempio lavoravo per mesi con “Un medico in famiglia”. Quest’anno non sono a “Tale e Quale” perché ho deciso con Carlo Conti, che è un grande amico e e so che mi stima, di fermarci. Ci siamo guardati in faccia e insieme abbiamo deciso così: in tanti anni abbiamo fatto di tutto, che altro si poteva fare? Se non ci sono cose nuove da proporre è meglio fermarsi e aspettare quando si può proporre qualcosa di nuovo, senza prendere in giro il pubblico. Oltretutto quella è una trasmissione a cui devo moltissimo, che mi ha permesso anche di fare uno spettacolo teatrale, ma difficile per me perché non sono attore né cantante, non posso fare il cómico lí perché non é proprio previsto dal format del programma. Forse faremo altre cose con Carlo, vedremo.

La tv spesso si richiama da sola mentre il teatro deve essere sempre un po’ ricercato e su questo blog ricordiamo spesso l’importanza e la bellezza del rapporto diretto tra attori e pubblico.
È una bella cosa quella che fai perché la tv spesso porta fuori strada. Il Teatro è spesso frequentato da pubblico “non teatrale”: gente che va a teatro a vedere il proprio beniamino. Bisogna riportare il pubblico a Teatro, un pubblico che venga per vedere non l’attore ma lo spettacolo. Io a teatro presento uno spettacolo che deve essere fatto bene al 100%, non che in tv non sia così ma lì uno paga il canone e trova di tutto, mentre per uno spettacolo teatrale fai uscire di casa un pubblico, probabilmente dopo lo spettacolo quelle persone vanno anche a mangiarmi una pizza, quindi è una spesa importante e non puoi prenderli in giro.

Massimiliano Beneggi