È un 21 giugno piuttosto anomalo quello di oggi. Da venticinque anni l’inizio dell’estate in Italia coincide con la Festa della musica, mutuata da un’idea francese del 1982.

Oggi a Roma ci saranno eventi dedicati a Ezio Bosso, rigorosamente in streaming. Milano risponde con l’apertura gratuita del Museo Teatrale della Scala. Stasera ad Agrigento Paolo Fresu incanterá la Valle dei Templi con uno splendido live. Ravenna ascolterà l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini diretta dal maestro Riccardo Muti. Ma il 21 giugno 2020 sarà, purtroppo, anzitutto la Festa Senza Musica.

Tantissimi musicisti e operatori del settore, infatti, da qualche settimana hanno pubblicato sui social una foto con un cartello scritto a mano: “Io lavoro con la musica”. Oppure, in modo più incisivo “21 giugno, festa senza musica”.

Una protesta che coinvolge Fiorella Mannoia, Jovanotti, Diodato, Laura Pausini e innumerevoli cantanti e autori, contrariati rispetto alle mancate risposte del governo che con i suoi decreti ministeriali legati all’emergenza Covid ha pesantemente penalizzato il mondo delle sette note. Live con pubblico ridotto e assenza di concreti sussidi economici per ogni operatore e tecnico del settore, hanno spinto tutti a unirsi in una importante protesta. Oggi su Spotify sarà condiviso un brano di solo rumore.

Ecco come gli artisti hanno deciso di rispondere al governo: lasciando senza musica e facendo rumore. Inizia oggi l’estate più anomala di sempre, senza concerti negli stadi. La musica si sente abbandonata, e tutto il pubblico si sente un po’ più solo. Chissà se ci saranno risposte dai piani alti nei prossimi giorni…