Molti lo ricorderanno per essere il bambino che faceva le imitazioni a Bravo Bravissimo.

I più attenti lo ricorderanno anche quale figlio dell’avvocato Barambani nell’ultimo episodio della saga fantozziana in cui faceva il verso in modo impeccabile al ragioniere interpretato da Villaggio. Dopo vent’anni Lorenzo Vizzini ha completamente cambiato registro.

Ora è un giovane autore di canzoni che, a 27 anni, può già vantare due brani a Sanremo (Mi sento bene di Arisa e Le nostre anime di notte di Anna Tatangelo). Da ieri è in rotazione il nuovo singolo scritto per Renato Zero, L’amore sublime.

Non era facile costruire un testo che potesse interpretare il cantautore romano con quella naturalezza. Lorenzo ha scritto insieme a lui uno dei più bei brani di sempre del repertorio, in grado di regalare suggestioni che solo Zero sa trasmettere. La storia è quella di un amore vero, intenso, di quelli che vale la pena vivere, sempre ammesso che esistano sentimenti da non godere. Lorenzo ci racconta in esclusiva come è nato Amore sublime.

Come avviene l’incontro con Renato?

L’incontro con Renato è nato grazie al prezioso sostegno di Mario Lavezzi, che prima ha mandato a Renato i primi brani e poi ha contribuito al nostro successivo incontro.

Hai pensato subito a Renato Zero scrivendo questa poesia?

Qui la storia è abbastanza curiosa. Io nutro un profondo rispetto per quella che è la carriera di Renato, quindi non mando mai un brano se non ne sono estremamente convinto e devo ammettere che inizialmente pensavo di dover rifinire il provino ulteriormente prima di poterlo fare ascoltare. Un giorno casualmente mia madre, per inciso profonda ammiratrice da sempre di Renato, la ascolta e mi suggerisce di mandargliela. Nonostante le titubanze, mi fido e la mando. Renato mi scrive poco dopo che gli è piaciuta. Successivamente ha poi inserito nuove parti di testo ed il brano è diventato quello che è oggi.

È un testo che nasce necessariamente dall’esperienza di un amore intenso: non sei spaventato dalll’annullamento dell’individualità nella coppia?

L’annullamento dell’individualità mi terrorizza, assolutamente. Quello che penso sia fondamentale in amore è invece il senso di abbandono verso l’altro, il dimenticarsi di sè, il darsi come dono. In tutte le volte in cui ho amato, questa sensazione l’ho sentita fortemente.

L’amore sublime lo si riconosce subito?

Io ho un’estrema diffidenza nel definire l’amore, perché a volte penso di aver capito qualcosa e il giorno dopo è tutto messo in discussione. Forse per questo mi piace scriverne, perché forse scioccamente mi illudo di comprenderlo meglio. Io mi innamoro continuamente e ho la fortuna di avere accanto delle persone che amo e da cui mi sento amato. E personalmente penso che qualsiasi amore profondo che c’è, che ci sarà o che c’è già stato sia sublime.

Hai nel cassetto altri brani pronti?

Sì, ce ne sono davvero tanti e spero usciranno presto.

Le imitazioni sono parte del passato?

Assolutamente sì.

Cosa direbbe Mike vedendo questa tua ascesa al successo da autore?

Chissà, magari un giorno glielo chiederò.

Massimiliano Beneggi

https://m.youtube.com/watch?v=qobkInUVMto