Proseguiamo il commento ai testi delle canzoni del Festival di Sanremo 2024 con il brano di Mahmood.

Con due vittorie su due partecipazioni tra i Big all’attivo, Mahmood è all’inseguimento di Iva Zanicchi, a quota tre trionfi al Festival. Due anni dopo Brividi ecco dunque tornare il cantante dalle sonorità sempre originale.

Questa volta si presenta a Sanremo con un brano dal titolo Tuta gold, scritto con Ettorre e Catitti.

Tuta gold parla di un ragazzo che fuori dalla tenda di un rave ricorda la sua adolescenza piena di dolori e ferite che però l’hanno fortificato. Oggi quel ragazzo va in giro spavaldamente con denti d’oro e cinque cellulare nella sua tuta. Rigorosamente una tuta gold acetata: semplice ma al tempo stesso simbolo di un orgoglio generazionale.

Un brano dal testo che tutto sommato non mancava alla storia della musica italiana. Mahmood sembra quasi esaltare quei rave party, con tanto di fumo e gilet pieni di zucchero. Non è difficile intuire che ciò che si trova in quei gilet abbia solo lo stesso colore dello zucchero. E poi giù ancora una volta con la spocchia di raccontare quanto sia importante il denaro.

Mahmood con Tuta gold forse osa un po’ troppo per Sanremo: la colpa vera, però, è di Amadeus che accetta un testo così: Quando mi chiamavi fra, con i fiori fiori nella tuta gold tu né fumavi la metà, mi passerà, ricorderò i gilet neri pieni di zucchero.

Per non parlare di Soffrire può sembrare un po’ Fake se curi le tue lacrime ad un rave. Stai a vedere che ora il rave diventa una cura. Attacco comunque chiaramente politico, che arriva dopo il giro di vite del governo su quei rave party in cui è morta tanta gente.

Massimiliano Beneggi

VUOI LA TUA PUBBLICITA’ SU TEATROEMUSICANEWS?

Scrivici a teatroemusicanews@gmail.com e specifica nell’oggetto PUBBLICITA’ TMN