Va in scena dal 14 al 17 marzo, al Teatro Leonardo di Milano (via Ampére) Io, Vincent Van Gogh di e con Corrado D’Elia.
Van Gogh è l’artista più amato e più incompreso di sempre. L’artista puro, il genio, quello che più di altri ha fatto della sua pittura una necessità.

Quello che gronda anima ed emozione oltre che colore: lui non descrive ma interpreta, ricercando la sua verità. Proprio per questo è uno degli uomini cui l’arte e la sensibilità moderna devono di più. C’è qualcosa in lui che tocca una corda universale, che coinvolge tutti.
I suoi quadri sono dentro di noi, li conosciamo perfettamente, fanno parte del nostro patrimonio genetico. Un artista che, proprio per la sua genialità, ci ha insegnato a guardare la realtà in modo diverso.
A partire da queste suggestioni nasce un racconto che è un autentico flusso emotivo in soggettiva, che pare comporsi via via, piano piano, davanti a noi, proprio come fosse un quadro, a grandi pennellate. Ecco dunque l’artista e la sua vita, le sue riflessioni, gli anni di Parigi, il rapporto epistolare col fratello Theo, la vita ad Arles, l’amicizia travagliata con l’artista Gauguin, il manicomio e in ultimo il grande mistero che ancora avvolge la sua morte.
