Pur mancando sei mesi al Festival di Sanremo 2025, iniziano a farsi sempre lentamente più serrati i lavori intorno alla prossima edizione della kermesse. Fra i corridoi dell’ambiente musicale già si mormora chi potrebbe prendere parte alla prossima edizione. Niente di certo, ma serve a fare importanti scremature. Una scommessa per Carlo Conti che, a differenza delle sue precedenti tre edizioni (2015-2017), non potrà più accontentarsi di fare bene, ma dovrà confrontarsi coi numeri stratosferici di Amadeus degli ultimi anni. Insomma, per dirla alla Conti, stavolta dovrà fare bene bene bene.

Dovrà farlo, però, con il suo stile, che è un po’ diverso da quello di Amadeus e che punta molto più sul discorso propriamente musicale e meno su quello sensazionalistico. Ecco perché, mentre iniziano ad arrivare già le prime proposte al nuovo direttore artistico che ha ormai cominciato ad ascoltare nuovi pezzi, Carlo Conti ha già un’idea precisa sul tipo di Festival che vuole. E, di conseguenza, sul cast che gli piacerebbe avere in gara.

Anzitutto, niente testi difficili da dover spiegare a un pubblico giovanissimo: da direttore artistico anche dello Zecchino d’oro, e forte del suo pensiero per cui non esista una distinzione tra musica per grandi e una musica per piccoli, Carlo Conti vorrebbe in gara canzoni con un senso interessante. Perlomeno non ambiguo, con spazi a doppi sensi, volgarità e possibili polemiche. Non ci saranno insomma nuovi gilet neri pieni di zucchero o Bnkr44 di turno che si pettinano con le pistole. Meglio puntare su qualità.

Altra regola essenziale, niente trash nemmeno per gli ospiti, che dovranno seguire il racconto della gara, senza discostarsi dalla filosofia di questa. In breve: ospitate dei Jalisse all’una di notte prima del risultato finale o Balli del qua qua con John Travolta non avranno spazio. A Sanremo 2025 va chi vuole fare musica più che spettacolo per il gusto di avere una mera apparizione, spesso strapagata.

Che Sanremo 2025 punterà comunque ad ascolti importantissimi lo si è già evinto dal rinvio delle date, dopo la possibile coincidenza con la Coppa Italia. Non si può pensare di vincere nei dati Auditel, però, solo in virtù di una mancata concorrenza. Ci vuole un cast forte, che scoraggi Mediaset a tentare l’impresa impossibile di una controprogrammazione adeguata.

Ecco dunque il possibile cast di 20 Big, secondo i desideri di Carlo Conti. I nomi fortissimi che il direttore artistico vorrebbe in gara per la prima volta dopo tanti anni sono Gianna Nannini e Ligabue. Entrambi hanno espresso parere favorevole a Sanremo negli ultimi anni, quindi la strada per convincerli sarebbe meno impervia rispetto al passato. Arriverebbero volentieri a Sanremo 2025 anche i Pooh, che al momento contano una sola presenza (1990) se si escludono le partecipazioni da solisti. La band, di cui Conti è fan da sempre, nel 2025 compirà 60 anni: il direttore artistico li accoglierebbe a braccia aperte. In chiave veterani a Conti piacerebbe anche il ritorno di Ivana Spagna (assente dal 2006) Marco Masini (assente dal 2020), Al Bano (assente dal 2017) o Enrico Ruggeri (assente dal 2018) ma occhio a Pupo, che vorrebbe fortemente arrivare a Sanremo in coppia con Il Cile.

Fra i veterani ma tutto sommato giovani fari puntati su Elodie, Francesco Gabbani, Paola e Chiara, Noemi, Tananai, Malika Ayane, Tosca. Più difficile convincere Fabrizio Moro, anche se a Carlo Conti piace molto. Tra gli esordienti nei Big, i più caldi che circolano tra i candidati sono quelli di Matteo Bocelli, Calcutta, Cristina Scuccia.

Carlo Conti punta a nomi che possano coinvolgere i più giovani nei concerti successivamente, mantenendo quindi il Festival quale vetrina prioritaria della musica italiana, come accaduto negli ultimi anni. Se Tony Effe resta un personaggio un po’ dubbio per un linguaggio che non appartiene esattamente al protocollo cercato da Conti nei testi, diverso è il discorso sulla sua compagna d’avventura nell’estate 2024. Gaia, infatti, sembra rinata con il successo di Sesso e samba, pronta a tornare in riviera. Fra i trapper, i ambiti sembrerebbero essere Tedua e Salmo. Uno dei due ci sarà, magari entrambi. Dopo il successo di quest’estate, invece, sarà difficile non corteggiare Anna Pepe: anche per lei, qualora volesse, il posto sarebbe garantito. La cantante non ha Sanremo in cima ai pensieri, ma sdoganare il suo rap davanti a una platea più vasta la solletica. C’è prima ovviamente da fare chiarezza anche sul meccanismo di voto: il televoto la premierebbe, ma qualunque altra giuria rischierebbe di metterla in ombra. Tra i più giovani pure Angelina Mango non disdegnerebbe un ritorno sul palco che l’ha vista trionfare lo scorso febbraio e con la canzone giusta ci sarà, mentre la fresca vincitrice di Amici, Sarah Toscano, non ha guadagnato abbastanza appeal per presentarsi fra i Big (e sarebbe scorretto metterla tra i Giovani).

Conti vorrebbe il ritorno dei Pinguini Tattici Nucleari, band che non smette di sorprendere e calamitare l’attenzione del pubblico. Ovviamente, però, il direttore artistico punta anche a dare forza al suo stesso lavoro portato avanti nel triennio che l’ha visto all’opera. Ecco perché oltre a Bianca Atzei, Arisa, Ermal Meta e Lorenzo Fragola (snobbati negli ultimi anni e tanto amati da Conti), potrebbe tornare il suo pupillo Giovanni Caccamo.

Ecco, il cast dei 20 Big dovrebbe girare intorno a questi nomi. Se poi a Celentano piacesse l’idea di fare l’ospite per cinque puntate, Sanremo potrà essere sempre casa sua con qualunque direttore artistico. Conti, che non vede l’ora di fare un Festival fortissimo dimostrando che il vero format vincente l’aveva recuperato lui prima di Baglioni e Amadeus, sarebbe pronto a carte false pur di avere il Molleggiato.

Massimiliano Beneggi

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