È uscito a mezzanotte Ragni, il nuovo singolo di Tananai.

Ancora una ballad per il cantante milanese che, reduce da tanti successi negli ultimi tre anni, non tradisce il suo pubblico che ama canzoni d’amore e regala un brano tanto struggente quanto romantico.

Il significato di Ragni si trova nella poesia talvolta non sempre diretta ma geniale di Tananai (la lei della canzone viene definita una che studia anatomia, poiché sa guardarsi dentro scavando in ogni angolo del proprio Io; gli stessi ragni del titolo rappresentano le fobie e le paure di ciò che in realtà non avrebbe mai potuto fare male a nessuno, ma che l’hanno sempre preoccupata inutilmente).

Dunque Ragni parla proprio di una relazione finita, dove però si chiede alla persona amata di prendersi sempre cura dell’altro, che non la dimentica. Anzi, dopo averla fatta piangere per lungo tempo, ora sarebbe pronto a difenderla da tutto e da tutti come non ha fatto in passato.

Il significato di Ragno più completo, però, arriva dal videoclip, in cui il protagonista appare schiavo della tecnologia e dei messaggi sul cellulare dalle tante ragazze frequentate. Nel finale, è la sua ultima fiamma, però, a sentire suonare il telefono: sembrerebbe che questa volta sia lui quello deciso a non mollare, perché convinto di una vita con lei a chi non vorrebbe rinunciare.

Tananai non delude, con le strofe un po’ più lunghe del solito ma un ritornello sempre pronto a esplodere. Voto 7,5.

Ecco qui sotto video e testo di Ragni.

Massimiliano Beneggi

Avevamo parlato due volte 

Ci amavamo già da trent’anni 

Ma noi avevamo vent’anni 

Avevamo vent’anni 

Di pianti, di feste e di botte 

Lei che ha paura dei ragni 

Io avevo paura degli anni 

C’eravamo solo ingannati 

E se non ho più niente da dirti

Come puoi capirmi? 

Io non ci riesco 

Se questa vita la dedico a te 

Starò attento ad uscire la sera 

E se incontro uno stronzo che ha in mano un coltello 

Stavolta mi fermerei 

Gli avrei spaccato il naso, sai 

Ma ti vedo stasera 

E non fai l’infermiera 

Tu curami, curami, curami, curami sempre 

Che il dolore non vuol dire necessariamente sangue 

E che fa un freddo cane in questa stanza 

Una volta è gelosia 

L’altra volta me lo merito 

Tu che studi anatomia 

Perché sai guardarti dentro 

E hai pianto per me in cento bagni

Un bel gesto da incoerente 

Che hai sempre paura dei ragni 

Che non ti hanno mai fatto niente 

Ma se non ho più niente da darti 

Come fai a sopportarmi? 

Io non capisco 

Se questa vita la dedico a te 

Starò attento ad uscire la sera 

E se incontro uno stronzo che ha in mano un coltello 

Stavolta mi fermerei 

Gli avrei spaccato il naso, sai 

Ma ti vedo stasera 

E non fai l’infermiera 

Tu curami, curami, curami, curami sempre 

Che il dolore non vuol dire necessariamente sangue 

E che fa un freddo cane in questa stanza 

Ma dimmi quanto manca prima che, prima che 

Che divento grande anch’io 

Starò attento ad uscire la sera 

E se incontro uno stronzo che ha in mano un coltello 

Stavolta mi fermerei 

Gli avrei spaccato il naso, sai 

Ma ti vedo stasera 

E non fai l’infermiera 

Ma curami, curami, curami, curami sempre 

Che il dolore non vuol dire necessariamente sangue 

E che fa un freddo cane in

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