È in scena fino al 13 ottobre, al Teatro San Babila di Milano, Stanlio & Ollio, amici fino all’ultima risata di Claudio Insegno e Sabrina Pellegrino (produzione Teatro Stabile d’Abruzzo e Uao Spettacoli srls per la rassegna Codice Teatro). Due atti, durata 105 minuti. Ecco la recensione.

IL CAST

Claudio Insegno, Federico Perrotta, Valentina Olla, Sabrina Pellegrino, Franco Mannella, Giacomo Rasetti, Federica De Riggi. Regia di Claudio Insegno coadiuvato da Step Minotti. Musiche originali del Maestro Claudio Junior Bielli; coreografie di Fabrizio Angelini; scene Alessandro Chiti; costumi di Graziella Pera; disegno luci Marco Laudando; progetto audio Marco De Angelis.

TARGET

Per tutte le famiglie

LA TRAMA

Oliver Hardy e Stan Laurel sono due attori che hanno alle spalle un centinaio di film. Entrambi sentono essere arrivato il momento della svolta per la loro carriera: sono consapevoli che la comicità che portano in scena li possa rendere ancor più protagonisti, purché un produttore abbia voglia di investire su di loro. E’ proprio un produttore, un mezzo gangster, a proporre loro di fare coppia. Inizialmente i due non sono d’accordo con l’idea, perché si sentono parimenti comici e non spalla: tuttavia, fanno l’esperimento e cominciano a provare insieme. Non funziona: Stan e Oliver si accavallano, faticano a procedere sullo stesso piano. Eppure il produttore insiste: sanno essere talmente semplici da divertire con una surrealtà che nessuno più di loro riesce a esprimere. Convinti, eccoli per la prima volta sul set insieme, con la regia di Stan. Insieme a loro attrici, cantanti e caratteristi dell’epoca: su tutti, il mitico James Finlayson, che con il suo baffo posticcio e il tic dell’occhio battente diventerà leggendario in ogni pellicola di Stanlio e Ollio. Così, infatti, è stato deciso che si chiamerà il duo. Il rapporto puramente professionale si trasformerà in amicizia, con una complicità che dovrà far fronte alle innumerevoli compagne ed ex mogli che proveranno ogni volta a imporre il proprio modo di vivere.

LA MORALE

L’amicizia esiste e una risata in compagnia è sempre migliore di quella solitudine d’animo, che non risparmia nessuno, nemmeno i grandi attori. Stanlio e Ollio se ne erano accorti e, ben presto, ebbero il privilegio di scoprire quanto fosse importante lavorare in un ambiente sano, che distraesse da ogni possibile depressione. Il successo per un artista è fondamentale, ma il successo più grande è rimanere umani, come fecero i due fenomeni della comicità. Personaggi che oggi ci appaiono normalissimi, ma negli anni ’20 e ’30 erano persino trasgressivi a suon di divorzi.

IL COMMENTO

Non ci potrebbe essere omaggio teatrale migliore per Stanlio e Ollio. Claudio Insegno e Federico Perrotta sono fenomenali, perché camminano e ballano come i due Maestri, ma aggiungono molto altro. Raccontare l’intera storia di Stanlio e Ollio sarebbe risultato quasi impossibile (forse anche noioso): con questo spettacolo si decide di andare oltre gli aneddoti della nascita e dello sviluppo della coppia, pur doverosamente accennati. A dirla tutta, la vita di Stanlio e Ollio è soprattutto un pretesto per portare in scena tanto umorismo con numeri da avanspettacolo e commedia degli equivoci assolutamente irresistibili. In effetti, però, a inventare quel modo di fare comicità furono Stanlio e Ollio. E allora, hanno pensato Insegno e la coautrice (e attrice) Sabrina Pellegrino: perché non proporre sketch inventati, inserendoli nel racconto della carriera di Stanlio e Ollio senza ridurre questa a diventare un sommario elenco di episodi senza vivacità? Si divertono tutti, adulti e bambini, perché non c’è volgarità e perché in fondo la sberla tirata alla persona sbagliata rimane un principio comico imprescindibile che non smette di far ridere dopo un secolo.

IL TOP

Stanlio e Ollio furono i primi a fare ridere passando dal cinema muto al sonoro. Insegno e Perrotta sono i primi a portare a teatro quel cinema sonoro. Lo fanno riportando la mimica da cui tutti i comici hanno sempre preso spunto e soprattutto italianizzando molto il racconto. La classica parlata americana con accento italico storpiato, a cui ci hanno abituato le voci di Sordi e Chiari, viene usata solo in certi momenti che identificano Stanlio e Ollio come attori clowneschi. Quando viene raccontato il privato di Stan e Oliver, però, eccoli parlare senza accento americano, ma piuttosto romanesco. Giusto così: si apprezza di più il racconto, senza ridurre ogni situazione a pura macchietta. Perché la comicità sa essere seria, come la vita.

LA SORPRESA

Meraviglioso tutto il cast, dove ciascun attore si divide tra più ruoli con repentini cambi d’abito. Un applauso particolare a Federica De Riggi, straordinaria cantante oltre che attrice dai tempi comici eccezionali, capace di passare in brevissimo tempo da uno stato d’animo all’altro e persino dall’italiano al dialetto napoletano. Si sentirà parlare molto di lei. E’ uno spettacolo che propone una comicità molto semplice, ma estremamente difficile da mettere in scena: per farlo occorrono attori di livello, come quelli del cast di Stanlio e Ollio, amici fino all’ultima risata.

Massimiliano Beneggi

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