È in scena fino al 22 novembre al Teatro Manzoni di Milano, Magnifica presenza di Fernan Ozpetek. Atto unico, durata 90 minuti. Ecco la recensione.

IL CAST

Serra Yilmaz, Tosca D’Aquino, Erik Tonelli, Toni Fornari, Luciano Scarpa, Tina Agrippina, Sara Bosi, Fabio Zarrella. Regia di Fernan Ozpetek.

IL TARGET

Dai 16 anni in su.

LA TRAMA

Pietro è un giovane pasticcere che vorrebbe fare l’attore: arrivato a Roma, dopo la convivenza con un’esuberante cugina va ad abitare da solo in una antica casa. Lì trova un arredamento particolare, tra cui una pedana sotto a grandi specchi che sembrano chiudersi come un sipario. La fantasia spinge Pietro, sognante al punto da aver idealizzato una relazione con un uomo conosciuto solo fugacemente anni prima, a pensarsi in un teatro più che in una casa. L’impressione trova conferma in presenze fantasmagoriche, che abitano quello spazio: sono ex attori di una nota compagnia degli anni ‘30, scomparsa in seguito al tradimento di una componente. Questa è l’unica ancora viva, anche se i fantasmi dimostrano di essere più che mai vitali e di supporto al giovane Pietro, impegnato in provìni cinematografici molto esigenti. Con le singolari presenze, però, può parlarci solo lui: nessun altro le vede. È così che diventerà lo spettatore dell’ultimo spettacolo di quella vecchia compagnia teatrale, diventando testimone di un mistero irrisolto…

LA MORALE

Il passato non ci spaventi, perché da questo possono arrivare suggerimenti preziosi e aiuti inaspettati per superare le proprie ossessioni. I fantasmi fanno paura solo a chi ha conti non saldati in sospeso e non vuole guardarsi alle spalle. Siccome vediamo con gli occhi, ma guardiamo col cuore, ecco che Pietro è l’unico a fare la conoscenza delle magnifiche presenze che gli cambiano la vita emotiva, portandolo a credere in se stesso e nell’amore vero. Per quanto difficile, inseguire i propri sogni può diventare l’avventura più incredibile di sempre.

IL COMMENTO

Non è mai facile trasporre alcune storie dal cinema al teatro, eppure Ozpetek ci riesce sempre riuscendo ogni volta ad allestire una storia che sembra scritta apposta per il palcoscenico. Magnifica presenza conserva l’eleganza e la raffinatezza che abbiamo conosciuto sul grande schermo, in una storia intrisa di sentimenti, ironia, musica (ben cantata e ballata) e persino un risvolto giallo. Le lotte antifasciste di quella vecchia compagnia teatrale, unitamente alle difficoltà nel fare ascoltare le proprie emozioni al lavoro come con le persone che si amano, diventano il corollario alla trama che suggerisce sempre nuovi spunti. Anche per chi già conosce il film, diventa qualcosa di inedito. Ozpetek regala dunque un nuovo gioiello, con un cast importante e confermando la propria cifra stilistica anche nel teatro, con una platea coinvolta in una visione a 360 gradi, in virtù di luci che si accendono non solo sul palcoscenico. Ritmi veloci e tanti applausi. Alla prima del Manzoni, in platea oltre allo stesso regista, ad applaudire ci sono anche Maurizio Nichetti e Martina Di Fonte.

IL TOP

La vivacità di Tosca D’Aquino e la calma serafica di Serra Yilmaz sono il contrasto più sublime che solo un regista come Ozpetek poteva inventarsi. Le due attrici sono magnifiche presenze che sanno sempre colorare i propri personaggi, con una naturalezza e un impegno premiati dall’amore del pubblico. Tanti gli applausi con cui la platea scandisce la fine di alcune scene: merito ovviamente anche di una sceneggiatura, scritta da chi conosce bene i tempi teatrali e già sa prevedere le reazioni degli spettatori. Erik Tonelli aggiunge un’ulteriore sensibilità al suo Pietro, facendo emergere completamente le sue doti di attore capace di interpretare diversi generi. Il casting, in cui gli si chiede di cambiare repentinamente stati d’animo, ne rappresenta la prova.

LA SORPRESA

In questo spettacolo, che è in effetti un omaggio all’arte teatrale, tante le sorprese, a cominciare dal risvolto finale che svela il significato del titolo dell’opera. La comicità di Toni Fornari si conferma ancora una volta il valore aggiunto, con un attore che anche quando non recita in un ruolo protagonista riesce a emergere come indispensabile a regalare ritmi formidabili. Applausi per la giovane Sara Bosi: puntuale, sorridente, elegante. Se l’ha voluta anche Ozpetek c’è da scommetterci: sentiremo parlare sempre di più di questa brava attrice.

Massimiliano Beneggi

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