Sanremo 2025 è finito da una settimana e ormai ha già definito alcune sentenze perentorie. Tra queste, il fatto che ormai il Festival sia una manifestazione per giovani, per tutti gli altri resta una bella vetrina, a patto che restino conformi a se stessi. Il primo posto di Olly e l’ultimo di Marcella Bella confermano con maggiore forza ciò che già si sapeva prima di Sanremo: se il vincitore è uno dei paladini della musica odierna, l’ultima classificata con Pelle diamante è ormai considerata una cantante bollita. Abbandonata pure dal suo stesso pubblico, che non si riconosce più nella sua musica, troppo diversa da quella che l’ha sempre caratterizzata, Marcella aveva dichiarato anche a Domenica In di volere conquistare i giovani. Un’operazione simile a quella dei Ricchi e Poveri, che però erano supportati lo scorso anno da un brano (Ma non tutta la vita) estremamente ballabile e comunque non troppo lontano dalla loro storia.

Marcella Bella ha voluto cambiare tutto, con ritmi e sonorità moderne che mal si adattano alla sua voce, al punto da risultare persino vecchie nonostante il tentativo di sembrare più giovane. Spiace dovere essere brutali, ma Marcella è risultata poco credibile anche sul piano dell’interpretazione: date Pelle diamante a Loredana Bertè o ad Annalisa e vedrete cosa ne emergerà.

La cantante ha attribuito le colpe al suo passato in politica che, a sua detta, l’avrebbe penalizzata. No, il problema è musicale e l’insuccesso dell’ultimo album doveva già essere un campanello d’allarme per Marcella.

Diversamente da Massimo Ranieri (melodia classica, decisamente poco contemporanea ma fedele al suo pubblico), Marcella Bella ha deciso di tradire la propria storia rischiando oltremodo. Risultato, ultima in classifica e un ricordo macchiato anche da un eccessivo autotune.

C’è poco da salvare di questo Festival per Marcella, che ne è uscita distrutta da ogni giuria e lontana dai primi posti anche nella serata cover, quando ha cantato L’emozione non ha voce (del resto, non basta essere la sorella dell’autore per permettersi di ricantare Celentano). Ne emerge una questione: chi allora si potrà permettere Sanremo in futuro, se i grandi rischiano la debacle come Marcella o la sconfitta sorprendente come Giorgia? Ci sarà il rischio che i Big tornino a rinunciare alla competizione sanremese come accaduto in passato? Forse no, basterà avere un progetto convincente e credibile.

Massimiliano Beneggi

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