E’ tornato in rotazione radiofonica Cristian Marchi. Il famoso dj mantovano, classe 1976, continua a raccogliere un successo dietro l’altro e quest’anno si è voluto regalare un nuovo brano assolutamente esplosivo: Motivation.

Il brano, che ripete più situazioni in cui è necessaria una motivazione sociale, si presenta come un inno alla vita, dalle energie potentemente travolgenti e con groove, bassi e la voce di Reverend Haus. Motivation nasce dalla collaborazione anche con Luiz Rodriguez e Paolo Sandrini. Ce ne ha parlato lo stesso Christian Marchi. (in fondo all’articolo il testo completo di Motivation)

Cristian, come mai questo brano? Sembra esserci una precisa esigenza di lanciare un messaggio con Motivation.

E’ così. I social ci portano a un confronto altissimo ogni giorno, nonché a sentirci erroneamente inferiori a diverse realtà e figure. Questo disco voglio che sia semplice, ma al tempo stesso in grado di aiutare a trovare la motivazione per affrontare anche la giornata di lavoro.

Qual è la tua motivazione principale ogni giorno?

Continuare a fare quello che mi piace: alcuni talvolta mi chiedono gli eventi dove avrei voluto essere e non sono ancora stato. Io onestamente rispondo che faccio quello che mi piace: certo, è frutto di un lavoro di strategia fatto in precedenza, quando ho lottato per avere ciò che ho ora, ma la mia motivazione per stare bene è non smettere di provare certe sensazioni.

Sei sempre fedele a te stesso, quindi si riconoscerebbe la tua musica ovunque, eppure proponi un sound attualissimo ogni volta: eri troppo avanti anni fa o sei troppo bravo ad aggiornarti?

C’è una sottile differenza tra fare le cose perché sono di moda o farle creando una moda. Mi è sempre piaciuta la seconda più della prima, perché poi le mode finiscono a un certo punto, quindi seguirne una in particolare significherebbe fare una musica destinata a scadere presto o tardi. Quando hai un’identità sonora vieni riconosciuto ovunque, penso sia necessario: io l’ho trovata nel 2007, portandola avanti nel tempo e lasciandomi influenzare anche dalle novità, che mi hanno consentito di avere visioni più ampie e non ripetermi sempre nelle stesse cose. Probabilmente a qualcuno risulteranno ripetitive le sessioni ritmiche che propongo, ma ogni volta c’è una storia diversa che viene scritta in base al momento e mi inorgoglisce il fatto che ci sia sempre chi lo sa riconoscere.

Cosa ti piace di più del tuo lavoro di dj?

Giocare con l’emotività, scegliendo quali sensazioni creare in una serata. Ecco, emozionare e fare divertire sento essere la mia missione, la mia motivation.

La musica dei giovani e quella dei meno giovani si incontreranno mai prima o poi?

Difficile, ma per un fatto sociale alla base. Tendiamo ad andare verso la zona di confort, scappando dal dolore per cercare il piacere: se siamo stati cresciuti con certi gusti delineati, sarà difficile cambiarli, viceversa se siamo più aperti a diverse novità risultiamo più pronti al cambiamento. Sono cambiati anche i modi di ascoltare musica.

Cioé?

I giovani di oggi sono cresciuti con un altro approccio alla musica per come viene proposta. Mi spiego, prima era imposta dalle radio, oggi con lo streaming ciascuno sceglie il proprio ascolto.

Cosa si fa fatica a scardinare da ciascuna generazione?

Sono tutti legati a ciò che li ha cresciuti. La mescolanza razziale ha portato allo scotto del reggaeton per esempio: ci sono 40enni disabituati a ballare musica dance con la cassa in quarti, perché hanno bisogno della vena latina per divertirsi. Allo stesso modo i più giovani hanno necessità della vena trap: bisognerebbe aprirsi di più.

Dal tuo posto di comando noterai differenze tra i giovani di un tempo e quelli di oggi, anche sul piano dei valori.

La scala valoriale mi è difficile da indicare, ma noto che mano a mano che si va avanti con i decenni, diventa sempre più necessario parlare un linguaggio interglobale: non si possono proporre solo brani in inglese o solo in italiano, bisogna globalizzare tutto. Io provo a lasciarmi contaminare da qualunque musica trovi interessante, remixandola e mettendola nel dj set, per dialogare con tutti. Spero di riuscirci, ma è sempre una scommessa.

Massimiliano Beneggi

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I love that club sensation
Chasing that elevation
You feel that motivation
(uh-huh) (uh-huh)

You know my heart is racing
Your my kind of temptation
You feel that motivation
(uh-huh) motivation

Motivation

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The bass is, pumpin’ loud
We’re movin’ in the crowd
You feel that motivation
(uh-huh) (uh-huh)

We dance to (the), strobe lights
This beat is hittin’ it right
You feel that motivation
(uh-huh) motivation

Motivation

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