Il Revenge Porn è la tematica – oltre che il titolo – al centro dello spettacolo che andrà in scena dal 4 al 6 aprile (venerdì e sabato alle 21, domenica alle 17) all’OFF/OFF Theatre di Roma (via Giulia), con protagonisti Chiara Becchimanzi e Claudio Vannie con Flavia Lorusso e Samuele Ghiani, diretti da Giancarlo Nicoletti nel testo scritto dall’autore James Fritz. Scene di Alessandro Chiti, musiche di Mimosa Campironi e disegno luci di David Barittoni, per incorniciare una piéce che riflette sua una delle piaghe digitali che affliggono la società contemporanea.

Quattro minuti e dodici secondi. Questa è la durata del video hard che, dal telefonino del diciassettenne Tommy, è finito online ed èstato visto da mezzo milione di persone. Chi l’ha pubblicato?Tommy giura di non averlo fatto e sua madre gli crede. Ma puòveramente fidarsi? Ed è vero, come dicono tutti, che la sua exfidanzata è stata costretta a girare il video? Suo figlio è un mostro o è una vittima dell’era digitale?
Mescolando dramma e attualità, Revenge Porn – Quattro minuti e dodici secondi, è un thriller mozzafiato estremamentecontemporaneo, capace di gettare luce sulle insidie di un mondo incui gli smartphone sono onnipresenti e nulla muore online, eccettola reputazione. Per la prima volta in Italia, il testo di James Fritz èuno dei lavori di maggior successo del West End londinese degli ultimi anni, nominato agli Olivier Award e rappresentato innumerosi paesi.
La trama. Diana è la madre del diciassettenne Tommaso, ragazzo estroverso e studente brillante, pronto per una maturità a pieni voti che gliconsentirà di ottenere una borsa di studio in una prestigiosa università.Lei suo marito David non sono mai usciti dal quartiere sud dellagrande città in cui sono cresciuti, ma hanno grandi aspirazioni per ilfiglio.
All’uscita di scuola, Tommaso viene picchiato dal fratello maggiore della sua ex ragazza Lara, dopo che un video dei due adolescenti che fanno sesso è finito online e nel giro di una settimana è stato visto da mezzo milione di persone. Tommy giura di non averlo caricato, di nonaverlo nemmeno mostrato a nessun altro, ma qualcuno deve averlofatto. Peggio: la scena di sesso ripresa ha un che di violento, la manodi Tommy tiene chiusa la bocca di Lara, che afferma anche di esserestata costretta e quasi violentata.
Diana cerca in tutti i modi di proteggere il suo bambino, e quale madre non si batterebbe come una leonessa per il suo cucciolo, ora che viene messo seriamente a rischio il suo futuro? Man mano cheDiana si determina ad andare a fondo, dubitando di tutti e cercando laverità, diventa evidente che Tommy (che non compare mai in scena)forse non è una vittima innocente ma un colpevole, e che in un’era digitale di vite nascoste le persone che amiamo potrebbero non esseresempre chi pensiamo che siano.
In un turbine di recriminazioni, bugie e dubbi etici, l’interrogativo sifa sempre più grande: cosa deve fare una madre? Difendere il figlio o il proprio genere femminile?