È da oggi in radio il featuring tra Pinguini Tattici Nucleari e Max Pezzali nel brano Bottiglie vuote.

La canzone, già lanciata qualche mese fa dalla band bergamasca, viene così presentata in una nuova versione che vede il coinvolgimento dell’ex leader 883. La scelta non è certamente casuale, in un pezzo che cita il tavolino Algida e la spuma esaltandoli come simboli di un’epoca che non torna più e di cui gli 883 furono assoluti protagonisti.

La canzone racconta di un ragazzo che promette amore vero a una donna che ha sofferto troppo in passato per attese disilluse. Le bottiglie vuote a cui fa riferimento il titolo sono quelle in cui lei bevendo getta il suo dolore, ma anche quelle in cui possono essere contenute lettere d’amore. Dunque una duplice possibilità, dalla più squallida alla più romantica: del resto tutto il brano è giocato sulla ambiguità anche delle parole. Una su tutte, “sono figlio di Troia ma pure di Achille”: contento lui…

La canzone non è la più bella dei Pinguini, anche se alcune sfumature anni ‘80 la rendono fin qui forse la più impegnativa del loro repertorio musicalmente parlando. Ritmo travolgente, melodia orecchiabile e piacevole che come sempre ci farà ricantare i Pinguini Tattici Nucleari migliaia di volte senza mai averne la nausea. Certo, il pezzo che era stato ideato apposta per l’estate, viene così rilanciato in un featuring come a non credere nella prima versione. Non è una grande notizia, perché di duetti con vista mare ne abbiamo già sentiti anche troppi negli ultimi anni; questa settimana tocca anche a Cremonini ed Elisa. Non è certo un’idea originale insomma questo featuring: se cominciamo così l’estate musicale può rinunciare anche stavolta a pezzi cantati da singoli. Voto 6 perché dai Pinguini era lecito aspettarsi qualcosa di più creativo in questo senso.

Massimiliano Beneggi

Ecco qui sotto video e testo di Bottiglie vuote.

C’è una storia sepolta dentro questo mare
Come una siringa da non calpestare
Un’estate che scappa e non ritorna più
Tu per cosa sei nata? Per saper volare?
Però quando ti tuffi sei spettacolare
In questo cielo dipinto di nero Anish Kapoor

Hai letto la mia lettera, era piena di postille
Sono un figlio di Troia però pure di Achille
Conosci le mie debolezze, ma tu non vuoi dirle
A me che ne ho mille, millе, mille

Vorrei portarti al mare allе quattro di notte
Quando tutti dormono tranne le onde
Stare a guardare gli aerei che vanno a New York
Ti hanno legata al mondo per le caviglie
Ma nascondi i sogni nelle bottiglie vuote
Che cuore, e speri che le troverò

Sul tavolino dell’Algida la vita sfuma
Si ritorna bambini a chiedere la spuma
E a fumare una cannuccia
Come fosse una Lucky Strike (eh no, eh no)
La cenere non si mischia con la sabbia
C’è chi cresce per noia, chi perché si cambia
In fondo tutti hanno una storia
Da non raccontare mai

Hai pianto troppe lacrime per questo tuo imbecille
Ma proverò a rimettertele dentro le pupille
Sei come il mare: unica, io come le conchiglie
Sai ce ne sono mille, mille, mille

Vorrei portarti al mare alle quattro di notte
Quando tutti dormono tranne le onde
Stare a guardare gli aerei che vanno a New York
Ti hanno legata al mondo per le caviglie
Ma nascondi i sogni nelle bottiglie vuote
Che cuore, e speri che le troverò

Ti darò un nome nuovo in ogni lingua
Potrò chiamarti da turista, pure se ti so a memoria
Noi figli della luna, noi grandi aspettative
Noi scappati di casa, noi nudi nel cortile
Noi lettere d’amore chiuse in una bottiglia
Noi sconosciuti ieri, ma oggi già famiglia

Vorrei portarti al mare alle quattro di notte
Quando tutti dormono tranne le onde
Stare a guardare gli aerei che vanno a New York
Ti hanno legata al mondo per le caviglie
Ma nascondi i sogni nelle bottiglie vuote
Che cuore, e speri che le troverò

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