Dal 7 al 18 maggio, nella sala A2A del Teatro Franco Parenti di Milano (via Pier Lombardo) in scena Tipi umani seduti al chiuso, una commedia scritta e diretta dalla prolifica, dissacrante e romantica drammaturga Lucia Calamaro. 

Riccardo Goretti, Lorenzo Maragoni, Cristiano Moioli, Cristiano Parolin, Filippo Quezel, Susanna Re e Simona Senzacqua sono i sette ‘tipi umani’ che danno il titolo allo spettacolo. Due donne, un’autrice e una bibliotecaria e quattro uomini, tre bibliotecari e un artista aspirante bibliotecario, un ragazzo poco più che adolescente, si muovono in una biblioteca, spazio consacrato all’intelligenza addomesticata, al silenzio, alla contemplazione. Libri e tavoli diventano un habitat di sicurezza e di conforto, ma anche di litigio e violenza, espressione di un’umanità̀ spesso disgraziata, problematica ma anche felice, dove fa capolino ogni tanto l’autore del libro che si sta consultando (Joyce, Pirandello, Santa Teresa, Molière, Plath).

Una commedia variegata, spiazzante, dolente, china su pagine di carta che girano e girano e penne che scrivono e graffiano i fogli fino a diventare, a volte, una partitura musicale.


Così la regista Lucia Calamaro racconta la trama:
Ecco la nostra biblioteca. Oggetto semplice e circoscritto, affetto da sospettosa nostalgia del Novecento, lento, poco abitato, dove il corpo si piega alla téchne della sedia. L’animale umano si china su un libro e la bestia tace. Impossibile leggere o fare altro. La lettura è un’attività esclusiva. Qui troviamo una donna, Simona, che di mestiere scrive, ma non riesce a farlo a casa sua. Il suo immaginario si riattiva solo e unicamente in biblioteche piccole e poco frequentate, come la nostra; biblioteche univesitarie o di quartiere.
Nella mente di Simona, appaiono piccole figure minori. Ci sono tre bibliotecari: Riccardo, suo nipote Cristiano, e Lorenzo, ognuno con una biografia spampanata. Riccardo, sentimentale e buono senza scampo, ha un figlio in rivolta col mondo, il giovane Cristiano (nome ricorrente in famiglia), sofferto e sfiduciato che ce l’ha su con tutto, ma soprattutto con se stesso. La moglie di Riccardo, Laura, è via, si è presa una vacanza dalla casa. Torna? Mah. Il nipote Cristiano è un nostalgico dell’Ottocento, non trova pace o conforto alcuno nella contemporaneità, è fuori tempo. Lorenzo è contento di essere lì e di essere bibliotecario. L’unico un po’ vitale. Classicamente innamorato di Susanna, una ragazza in lotta dichiarata col sistema, che proprio non lo vuole e che suona note tristi. Simona fa arrivare in questa biblioteca – tinello di umori e stati d’animo mesti – lo straniero che cerca lavoro, Filippo, tipo strano, curatore d’arte d’improbabili artisti conosciuti solo da lui, colto ma d’impianto inaffidabile. I soliti temi bussano alla sua solita vita. I personaggi vanno e vengono. I toni a volte si alzano, il cuore non sa che farci di esser cuore. Certe note assemblate sgocciolano malinconia. 
Simona vorrebbe dire altro, ma in un’intera esistenza si hanno solo tre o quattro idee sulle cose e sul mondo, che si ripetono in forme diverse; e che in lei, oggi, stanno perdendo senso. C’è il sentimento (i libri), l’abbandono (i libri), l’impossibile (i libri), le righe (i libri), l’inadeguatezza, il Santo e il tempo fermo (i libri), il Teatro Anatomico, il sangue e il suo polso (i libri), e la rabbia. 
La rabbia e i libri. 
E poi il disarmo.
L’impotenza di pensare l’impensabile. Di dire quello che non si è capito.

INFORMAZIONI

ORARI

mercoledì 7 Maggio – 20:30

giovedì 8 Maggio – 19:45

venerdì 9 Maggio – 20:15

sabato 10 Maggio – 19:30

domenica 11 Maggio – 17:00

martedì 13 Maggio – 19:30

mercoledì 14 Maggio – 20:30

giovedì 15 Maggio – 19:45

venerdì 16 Maggio – 20:15

sabato 17 Maggio – 19:30

domenica 18 Maggio – 17:00

 

 

 

 

PREZZI

intero 30€;
under26/over65/Card Giovani 25€;
convenzioni (valide tutti i giorni) 25€

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