È in rotazione radiofonica Piangere a 90, il nuovo singolo di Blanco, scritto insieme a Tananai e prodotto da Michelangelo.

La canzone è una ballade molto dolce a metà tra romantico e malinconico, che racconta della consapevolezza di un ragazzo di fronte alla sua vita. L’ascesa al successo, quindi gli agiti di istinto che ne hanno causato la discesa; nel mezzo una relazione d’amore dove non ha dato il meglio di sé, quindi la scoperta che anche un atteggiamento servile non serve a evitare dolori perché prima o poi qualcuno ti tradisce.
Quel ragazzo è chiaramente lo stesso Blanco, come ammette a inizio canzone. Gli altri riferimenti (Non sento più il brivido, ora ho solo il livido, parlando della vittoria a Sanremo con Mahmood cantando Brividi, quindi Io sono quello che il bello lo calpesta, parlando di quando l’anno dopo prese a calci i fiori) ne confermano l’intenzione di una canzone autoreferenziale. Forse troppo. Blanco è già pentito di certi atteggiamenti e questo fa piacere, ma fare una canzone autobiografica alla sua giovane età significa usare chiavi retoriche diverse per autoincensarsi nuovamente credendo forse di avere chissà quale forza mediatica. Un po’ presuntuoso e, anche se la canzone ha una bella melodia, il testo come sempre si fatica a capirlo tra l’uso di autotune e quello di una dizione onestamente complicata. Ah, certo: la melodia funziona perché l’attacco del ritornello corrisponde alle note di Per un amico in più di Cocciante. Voto 5.
Massimiliano Beneggi
Sono stanco, son Riccardo, son di fretta
C’è mia mamma a casa che mi aspetta
Sono Blanco, sono stato pure in vetta
Ho toccato il cielo e il dito si raffredda
Non ho firmato per una vita in diretta
Ogni donna che ho abbracciato non l’ho stretta
Non sento più il brivido
Ora c’ho solo il livido
E io dovevo dirtelo ma dirtelo di pancia
Non puoi rifarti il cuore come ti rifai le labbra
E mi hai chiamato un taxi, è arrivata un’ambulanza
Mi hai detto che hai scoperto che si piange anche a 90
Quindi non c’è limite
Possan cullartelo
Ti amo, sei strana
Torni a sorridere
Era quello che mi interessava
Anche una scusa non regge più
Io sono questo, mi hai scelto tu
Io sono quello che il bello lo calpesta
Io sono questo, una bambola di pezza
Uno tra tanti nell’occhio del ciclone
Non arrabbiarti, quel fiore era un pallone
Uno di quelli che bucherà un signore
E fingere, vincere, vincere
Non è destinazione
E io dovevo dirtelo ma dirtelo di pancia
Non puoi rifarti il cuore come ti rifai le labbra
E mi hai chiamato un taxi, è arrivata un’ambulanza
Mi hai detto che hai scoperto che si piange anche a 90
E quindi non c’è limite
Possan cullartelo
Ti amo, sei strana
Torni a sorridere
Era quello che mi interessava