La prima serata di Eurovision Song Contest 2025 (confidenzialmente Esc) ci dice quello che forse speravamo di non sentirci raccontare. A cominciare da Lucio Corsi, la cui performance è comunque da 7,5, tuttavia appare chiaro come Volevo essere un duro sia troppo raffinata musicalmente per arrivare al pubblico straniero che ascolta la melodia e osserva la coreografia prima di soffermarsi sul significato della canzone. Corsi è già lui stesso la coreografia, con la maschera di un viso dipinto di bianco e le spalline a sbuffo che abbiamo amato sin dal secondo giorno. Sì perché noi italiani abbiamo imparato ad apprezzare Corsi anche per il suo atteggiamento, vera originalità più ancora del genere musicale. All’estero non hanno possibilità di scoprire questo lato di Lucio: sarà già un miracolo conservare la top ten, come accade ormai da 9 anni a questa parte.

L’altra notizia meno positiva è per Gabry Ponte: la troverete nelle pagelle qui sotto Paese per Paese. In generale vince sempre il solito pop commerciale, coreografie simili tra loro con fiammate che esplodono sul palcoscenico: tutti pensano di essere originali e invece scoprono mestamente di non avere inventato nulla. Ma non potranno ammetterlo.
Islanda 6,5 ballabile, poca melodia ma arrangiamenti caratteristici con violìni e ritmo disco convincenti
Polonia 2 tragica, voce femminile estremamente cupa, melodia degna dei più noiosi musical polacchi. Niente da salvare
Slovenia 5,5 romantico, ma la canzone non prende mai lo slancio. Noiosissima e senza fantasia
Estonia 6,5 sfotte l’Italia ma tra melodramma e allegria unisce più generi restando in testa. Più o meno simpatico da vedere, ma anche la coreografia è una di quelle che resta più impressa, perché si balla davvero
Spagna 7 strofe piuttosto piatte, ma ritornello potentissimo da kolossal, con performance stile Jennifer Lopez. Brano che riflette sul significato di sentirsi diva – GIÀ QUALIFICATA AUTOMATICAMENTE IN FINALE
Ucraina 4 inascoltabili. A parte i colori romantici, gli acuti e i falsetti, resta solo malinconia, con vocali lunghe cantate su note spezzate quasi innaturalmente
Svezia 5 laddove non può cantare la Russia, canta la Svezia con cori dalle voci gravi e ritmi serrati. Saranno anche favoriti, ma dagli scandinavi che tornano a cantare nella loro lingua madre dopo 27 anni ci si aspetta molto di più. Le canzoni belle sono altre
Portogallo 6 partenza lenta, per poi sorprendere con un ritornello che è una bella ballade alla chitarra. Ma non tutti capiranno la potenzialità di questo brano diverso dalla maggior parte delle canzoni in gara. Peccato comunque che il cantante stoni dall’inizio alla fine e qualche fischio se lo prende in certi casi sia lodato l’autotune
Norvegia 3 il cantante ha appena 19 anni ma non ha bisogno di alcun incoraggiamento, visto che si presenta vestito da guerriero con gli atteggiamenti di chi se la crede tantissimo. Anche per lui nessuna originalità, in un brano tutto basato su cori in pompa magna coreografie ma una melodia che non dice davvero nulla
Belgio 1 un uomo vestito di rosso urla male e istericamente, con richiami diabolico mentre si guarda nello specchio simulando quasi un rapporto sessuale con la propria immagine e si trova circondato da replicanti. L’ego all’ennesima potenza. La base techno esagerata non aiuta a raccontarla come una delle migliori canzoni
Azerbaigian 3,5 un conto è cantare in falsetto, un’altra cosa è usare il falsetto non beccando una nota che sia una. Si uniscono almeno tre generi musicali con un ritornello che parte bene per poi diventare il solito ritmo identico a tutti gli altri
San Marino 6,5, la pizzica resta la cosa più caratteristica. Quella canzone che sembrava tanto bella e originale, al confronto con gli avversari si sconfessa troppo uguale al solito genere maranza da ESC. Ma se deve vincere un ritmo così, che sia il nostro Gabry Ponte
Albania 4 cosa c’è di interessante in una cantante che non sa ballare ma si ostina a farlo, su di un brano sincopato al cui ritmo è difficile persino dare un’etichetta? Musica da tagliarsi le vene, funziona solo il contrasto con la voce grave del solista
Olanda 7,5 brano dolce, con strofa lenta e ritornello orecchiabile grazie al “la la la” che funziona sempre da che musica è musica. Voce emozionante che sottolinea i consigli materni di quando si è piccoli
Croazia 6 metal che si fonde con il pop, che però è troppo poco in questa canzone per essere convincente. Tanto rumore, anche se il ritornello ha un refrain forte. Il cantante ha una bella voce, che si esprime inspiegabilmente solo nel finale
Svizzera 8 canzone con una dolcezza intrinseca sin dalle prime note, per poi esplodere in un ritornello sognante. Atmosfera favolistica, con arrangiamenti avvolgenti – GIÀ QUALIFICATA AUTOMATICAMENTE IN FINALE
Cipro 5,5 aspetta la sua vittoria da 40 anni e continuerà ad aspettare. Canzone che gioca tra il misterioso e il fascino dark, ma immaginarsi un brano come questo (che parla delle metamorfosi del corpo) nelle radio di tutto il mondo è onestamente complicato. Niente di orecchiabile e ripetibile

Infine i nostri commentatori. Se Gabriele Corsi (6,5) è decisamente poco irresistibile con le sue battute ma almeno è preciso nella rapidità di racconto, da vero speaker radiofonico, non si può commentare positivamente Big Mama (2). Per ogni canzone dice di emozionarsi e usa tenerezze non richieste e poco credibili per chiunque. Rovina tutti i siparietti (già pietosi) costruiti a tavolino con Corsi: incapace di raccontare, poco credibile con i suoi commenti e i mille “Che carino! Cucciolo!”. Inaccettabile che una così conduca su canali Rai.
Lo show: 8. Rapido, fresco. Conduzione tutta al femminile, con un divertente musical che racconta cosa sia stato inventato in Svizzera. Emozionante intervento in video di Celine Dion (vincitrice per gli elvetici nel 1988), la cui canzone viene reinterpretata live da giovani cantanti. Nell’omaggio alle dieci canzoni che nella storia hanno avuto più streaming senza vincere, ci sono ben tre italiani (Mango, Mengoni, Mahmood): grazie svizzeri. La grafica per comprendere chi passa il turno, però, è onestamente inutile: che senso ha nominare chi passa il turno a fianco di altri due Paesi che, però, non per questo sono eliminati?
In questa prima serata cinque eliminati: Slovenia, Belgio, Azerbaigian, Croazia, Cipro
Si qualificano dunque (in ordine sparso) Norvegia, Albania, Svezia, Islanda, Olanda, Polonia, San Marino, Estonia, Portogallo, Ucraina
Massimiliano Beneggi