E’ in scena fino al 29 giugno, al Teatro Franco Parenti di Milano, Sulla morte senza esagerare (produzione Teatro Franco Parenti / Teatro dei Gordi) di Giovanni Longhin, Andrea Panigatti, Sandro Pivotti, Matteo Vitanza, su idea di Riccardo Pippa. Durata 50 minuti, atto unico. Ecco la recensione.

IL CAST
Giovanni Longhin, Andrea Panigatti, Sandro Pivotti, Matteo Vitanza. Regia Riccardo Pippa.
IL TARGET
Per tutti
LA TRAMA
Al cospetto della morte si presentano in tanti, senza comprenderne fino in fondo il vero significato. Il rituale è sempre lo stesso. Un lampione brucia, indicando l’arrivo di qualcuno in fin di vita; la morte saluta il nuovo possibile inquilino, quindi suona tre volte la campana, fa elevare musiche orchestrali e si mette pronta ad accogliere a braccia aperte. C’è anziano malato che non vorrebbe lasciare la moglie, ma è chiamato all’ultimo passo; c’è un rider vittima di un incidente stradale, che viene ripreso per i capelli dai medici quando è a un passo dall’abbracciare la morte; c’è una ragazza che tra alcol ed eccessi sembrerebbe incoscientemente quasi consolarsi all’idea di morire; un signore ormai stanco vorrebbe ripetutamente farla finita. Ma accade sempre qualcosa per cui preferisca la vita: anche l’arrivo di un angelo gli ricorda l’allegria che non troverebbe mai nell’aldilà. L’importante è non toccare mai la morte, non prenderla mai per mano…
LA MORALE
Si gioca con la morte, come se fosse un passaggio che mette in sicurezza dalle difficoltà: quando poi ce la si trova in faccia, si cambia idea. Bisogna allora fare crescere il desiderio di vivere, sapendo che prima o poi arriverà giocoforza anche quel giorno in cui tutto avrà una fine definitiva. Ma ci arriveremo, senza giocarci. Insomma, dobbiamo fare morire l’idea della morte e far vivere quella della vita, che ci accende e dà un senso alla nostra esistenza.

IL COMMENTO
Martin Heidegger distingueva tra l’essere (quello della vita autentica) e l’esistere (quello della vita inautentica). Il primo si caratterizzerebbe, secondo il filosofo tedesco, per il suo vivere per la morte. Ossia, con la consapevolezza che tutto abbia una fine. Troppe volte, invece, sembra che vogliamo vivere con la morte, sottovalutando i pericoli che ci circondano, compresi quelli di lasciarci abbandonare alla tristezza. I Gordi riescono ancora una volta a lanciare un messaggio significativo, con il loro teatro fatto di pura mimica (non c’è nemmeno un dialogo in tutto lo spettacolo), tanta ironia, scene che ripetono creando un climax formidabile che conquista il pubblico. Uno spettacolo che va in scena da 10 anni, dopo avere regalato emozioni anche all’estero dove è stato molto apprezzato con premi internazionali. Si riesce a sorridere davanti a un argomento così delicato, perché il senso è chiaro: se nella vita ci sentiamo impacciati, la morte non è meno maldestra. I Gordi hanno pensato quindi a tutte quelle volte in cui sfuggiamo alla morte anche senza accorgercene, traendo una verità: noi e la vita siamo più forti di qualunque idea di morte, che vince solo una volta su 100.
IL TOP
La sinergia e l’originalità che caratterizza le produzioni dei Gordi (già apprezzati in Pandora) consentono una sola reazione: il silenzio attento, fino al lungo applauso finale meritatissimo. Si resta letteralmente catturati dalla scena, con la voglia di scoprire cosa racconterà il finale. Tutto ciò che nessuno racconta a teatro, diventa sempre tema dei Gordi che così si confrontano con argomenti particolari e presi da punti di vista originali. Si uscirà dal teatro canticchiando un ritornello brasiliano, sul cui ritmo balla l’angelo…custode risolutore dell’aldilà.
LA SORPRESA
Non sveleremo il finale, ma la sorpresa principale è senz’altro lì, quando si comprende nulla è davvero al sicuro e vale la pena che ciascuno di noi faccia il massimo in questa vita, non sapendo cosa succederà dopo. I Gordi recitano dietro a maschere di cartapesta raffigurante gente prossima alla morte: hanno quindi sempre la stessa espressione, eppure è proprio attraverso le scene e la capacità dei quattro attori che queste maschere prendono vita ed espressività, apparendo sorprendentemente diverse a seconda di ciò che accade sul palco.
Massimiliano Beneggi
ORARI
martedì 20:30
mercoledì 19:30
giovedì 21:15
venerdì 21:15
sabato 21:15
domenica 19:30
PREZZI
intero 25€;
under 30 20€
Tutti i prezzi non includono i diritti di prevendita.
Con il biglietto di Sulla morte senza esagerare, in regalo l’ingresso ai Bagni Misteriosi, valido
esclusivamente nella stessa data del biglietto dello spettacolo, per balneazione dalle h 18.00 alle
22.30.