È morto a 75 anni l’attore Alvaro Vitali: era ricoverato da due settimane per una broncopolmonite.

Nato in una famiglia piccolo-borghese – il padre era titolare di una piccola impresa edile a conduzione familiare, mentre la madre gestiva un piccolo stabilimento della Titanus sulla Tiburtina – a otto anni, a causa dei frequenti litigi con la mamma, andò a vivere dalla nonna dove rimase fino al trentaduesimo anno d’età. Conclusa la terza media abbandonò gli studi e, dopo aver lavorato per un periodo come elettricista, venne scoperto da Federico Fellini durante un provino. Nel 1969 il regista riminese lo fece esordire nel cinema con una piccola parte in Fellini Satyricon. Il regista lo volle in seguito in I clowns (1971), in Roma (1972), nel quale interpreta un ballerino di tip-tapd’avanspettacolo, ruolo interpretato anche l’anno successivo nel film Polvere di stelle, diretto e interpretato da Alberto Sordi, affiancato anche da Monica Vitti) e in Amarcord (1973), con Ciccio Ingrassia.
La fama di Vitali era legata a doppio filo alla commedia sexy all’italiana, per anni fenomeno cinematografico commerciale. Dopo aver interpretato La poliziotta (1974), diretto da Steno, con Mariangela Melato e Renato Pozzetto, Vitali venne notato dal produttore Luciano Martino grazie a una gag con la pistola (dove sbagliava sistematicamente ogni colpo).[5] Da quel momento, Vitali cominciò a lavorare con la Dania Film.
A partire dalla seconda metà degli anni settanta, Vitali interpretò l’unico suo film del genere poliziottesco, nel ruolo di portiere di un palazzo, Uomini si nasce poliziotti si muore (1976), diretto da Ruggero Deodato, e numerosi film della commedia sexy, accompagnando attori protagonisti, come Lino Banfi, Edwige Fenech e Renzo Montagnani, per poi passare a dei ruoli di prima fila interpretando il personaggio di Pierino, eroe popolare delle barzellette, con Pierino contro tutti (1981) e Pierino colpisce ancora (1982), entrambi diretti da Marino Girolami, e in Pierino medico della S.A.U.B.(1981) di Giuliano Carnimeo. Seguirono una sorta di spin off della serie, ovvero film dove Vitali propone personaggi similari, Gian Burrasca, Giggi il bullo e Paulo Roberto Cotechiño centravanti di sfondamento.
La stagione della commedia sexy durò poco e con essa terminò anche la fortuna dell’attore; nel 1990 il tentativo di rilanciarlo con un ulteriore film della serie, Pierino torna a scuola, diretto da Mariano Laurenti si rivelò infatti un fallimento.[6]Con il tramonto delle commedie sexy, il telefono smise di squillare e Vitali sparì dalle scene.
Dopo un decennio di oblio, la figura di Vitali è stata rilanciata da Striscia la notizia dopo che, in un servizio che prendeva in giro una gaffe di Jean Todt, veniva paragonato l’allora direttore della Scuderia Ferrari al personaggio di Pierino, sottolineandone la somiglianza fisica. Quando l’imitatore Dario Ballantini fece esordire la sua caricatura di Luca Cordero di Montezemolonei suoi servizi, Antonio Ricci pensò di affiancargli proprio Vitali nei panni di Todt, facendolo tornare così sulle scene per il piccolo schermo. Sempre nelle gag di Striscia la notizia al fianco di Ballantini, ha imitato personaggi come la madre dell’avvocato Giulia Bongiorno e la principessa Marina Ricolfi Doria di Savoianella trasmissione.
Nel 2006 partecipò alla terza edizione del reality show La fattoria, ma dopo poche settimane dovette abbandonare. Negli ultimi anni aveva sollevato la polemica con il collega Lino Banfi, che non lo avrebbe mai più coinvolto in alcun progetto artistico e lo avrebbe dimenticato. Polemiche a cui oggi Banfi risponde per la prima volta in un video sui social: “Eravamo amici, sono amico di tutti, figuriamoci di Alvaro. Caro Alvaro, mi dispiace non averti potuto accontentare. Ci sono rimasto male, ma non fa niente, avevamo preso due strade diverse e come si faceva a fare le stesse cose? Credimi, sono rimasto scioccato dalla tua scomparsa. Eri simpaticissimo, divertente, sei servito tantissimo ai nostri film”.