Se Temptation Island viene proposto ogni anno, qualche motivo ci deve pur essere. Gli ascolti dei dati Auditel confermano l’ennesimo successo del programma condotto da Filippo Bisciglia, dove coppie in crisi si mettono alla prova andando in villaggio con single mezzi nudi e spregiudicati, che non hanno niente da perdere.

Inutile analizzare il programma rimanendo fermi sui gusti personali, che probabilmente coinciderebbero anche con quelli di chi segue il reality estivo: mediamente siamo tutti d’accordo che Temptation Island non sia “un bel programma”, ma se in inverno fece flop, in estate è perfetto, perché il pubblico vuole spensieratezza e leggerezza. Questo è il punto di forza che va riconosciuto a Temptation, dove i temi non sono trattati con eccessiva serietà. Bisciglia, che cammina rigido come un Big Jim, gioca a fare il maestrino impostato, confidente rassicurante e onnisciente di relazioni, ma più in là ci si spinge. C’è insomma almeno la pietà di evitare opinionisti in studio stile GF, che commentino dinamiche di corna come se si stesse discutendo la mappatura del genoma. Temptation è un programma leggero, portato avanti da personaggi che non trarrebbero alcun vantaggio a negare la loro ignoranza: il pubblico apprezza questo atteggiamento, che consente di rafforzare l’autostima intellettiva di chi guarda da casa. Forse l’unica presunzione è nel sottotitolo: chiamare Viaggio nei sentimenti una serie di tradimenti autorizzati, è un po’ come definire “romantico” il massaggio dei centri cinesi. Bene la playlist, come sempre azzeccata.

Altro punto a favore del programma: non è mai stato cambiato nulla del format in tanti anni. Non ci sarebbe nemmeno bisogno di farlo, perché in genere i cambiamenti nei reality rovinano la qualità del programma, mentre qui lo squallore è già intrinseco nell’idea originale. Quest’anno, per creare più curiosità, ci si è inventati finalmente il tradimento autentico: una coppia si scambia effusioni giocando viso a viso e sfiorando le labbra (come sempre accaduto e come solo in Temptation non è mai stato considerato tradimento) fino a chiudersi in bagno con la luce spenta, dove i microfoni registrano i rumori, che potrebbero lasciare immaginare più di un bacio. Quindi escono e lei ammette: “Mi ha baciata”. Sonia, la fidanzata di lui (Simone) mentre guarda prova schifo e capisce: “Mi ha tradita”. Perspicace. Pure lui è un bel cervello: confessa agli amici del villaggio maschile, di fare fantasie su altre donne in assenza di una vita intima con la sua Sonia e quindi pone il sospetto che forse quando succedono queste cose in una coppia non va molto bene. Premio acume al buon Simone. Intanto Sonia dichiara di volerlo lasciare perché ci tiene alla dignità personale: wow, esiste anche questa parola in un programma come Temptation!

Al falò di confronto emerge come lei sia stupita di fronte alle conversazioni di Simone che, con gli amici, diceva di essere in crisi da tempo con Sonia con cui non aveva più intimità da tempo. In effetti, una coppia che va a Temptation è raro sia in crisi, cara Sonia. La coppia tornerà a casa separata sulle parole di Simone che sostiene di aver tradito per capire meglio quanto amore provi per Sonia. Tutto talmente di un livello basso che consente a Bisciglia di emergere come un grande oratore psicologo quando bacchetta Simone: “Non le hai chiesto scusa nemmeno una volta, forse non ti sei accorto”. “Forse no”, ammette lui.

Le dinamiche del programma sono tutte molto simili, con strusciamenti vari e battutine che non vanno oltre le solite “Cosa pensi di me? Se ci incontrassimo fuori di qua si potrebbe fare?”. Beh vedi tu, in teoria ci sarebbe l’altra metà della coppia. E ancora: “Non ti sembra che ci sia qualcosa nell’aria?”. Sì, ma non è l’intelligenza. Sono i soldi che garantisce Temptation a Canale 5 ogni anno. Talmente tanti che se questa settimana ci sono stati due appuntamenti consecutivi, settimana prossima ne avremo persino tre. Va bene la leggerezza, forse così è un po’ troppo: deve esistere anche un buon gusto, che ci si sta dimenticando pur di fare ascolti.

Massimiliano Beneggi

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