Aleggia un mistero sul Festival di Sanremo 2026. L’accordo tra il Comune e la Rai sembrerebbe ormai pianificato da pochi giorni, dopo un lungo braccio di ferro. Eppure, incredibilmente, sono già esaurite le stanze di tutti gli hotel della città nella settimana prevista della kermesse (23-29 febbraio). Ormai si possono trovare solo appartamenti, a cifre altissime, raddoppiate rispetto a qualche anno fa: parliamo di poco più di 200 euro a notte quando va bene e in abitazioni ubicate in collina (capite ora perché al Comune non conveniva perdere il Festival organizzato dalla Rai?).

Il fenomenale ritrovato successo del Festival ha chiaramente spinto il pubblico interessato a prenotare anzitempo, con un conseguente incremento di personale radiotelevisivo che vuole raccontare l’evento italiano più importante dell’anno. Siamo però ancora ad agosto: chiaramente tutto questo afflusso di gente per le cinque serate (feriali compresi) previste a febbraio non convince. A meno che l’Italia non decida di fare di quella settimana una festività nazionale, è impossibile che tutti prendano ferie per il Festival.
Provando a chiamare gli hotel, si rischia di scoperchiare un vaso di Pandora. Qualcuno di loro infatti giustifica l’impossibilità ad accettare prenotazioni perché in quella settimana si terranno solo eventi privati. Qualcun altro afferma che non si accettano prenotazioni di non addetti ai lavori. Qualcuno invece ammette che le case discografiche prenotano entro due settimane dall’annuncio ufficiale delle date. Alt. In che senso?
Come è possibile che le case discografiche abbiano già effettuato prenotazioni, dopo appena pochi giorni dall’accordo, ma soprattutto con le selezioni per le canzoni ufficialmente ancora in alto mare? Che le major abbiano la certezza di partecipare è cosa nota da sempre, niente di cui scandalizzarsi dunque. Ma per effettuare prenotazioni bisogna sapere quanti cantanti ci saranno, quanti collaboratori per ciascuno di loro, ecc…Questo significa che le case discografiche sanno già sin d’ora quanti cantanti avranno in gara? Nell’accordo c’è stata una spartizione di artisti per ogni major?
In realtà qualcuno degli hotel si spinge addirittura oltre affermando: “Se aprissimo al pubblico non si potrebbe accontentare tutti con i biglietti”. In che senso? Quali biglietti? Allora sono gli hotel a smistare i biglietti per le serate singole all’Ariston, contrariamente a quanto viene detto?
Sarebbe interessante avere un po’ di chiarezza sull’argomento, perché per ora in questo modo su Sanremo 2026 vige solo un gran caos da pagare…a caro prezzo.
Massimiliano Beneggi