Paolo Vallesi è tornato in uno stato di grazia. Con la partecipazione a L’Isola dei famosi 2025, dove è stato in gara quasi sino alla fine rendendosi protagonista di tantissime prove, è rinato permettendo al pubblico di riscoprire uno dei cantautori più delicati, sbocciato a inizio anni ‘90 con brani quali Le persone inutili e La forza della vita.

Vincitore di Ora o mai più nel 2019, Vallesi ha inciso nel 2023 un album ricco di collaborazioni e recentemente ha lanciato due singoli: In fuga verso il sole e L’Isola, il mare e te, scritta proprio durante la sua permanenza al reality. Il primo è un brano energico, che invita a rischiare e fuggire verso il sole indossando le ali come Icaro., perché la vita è un misto fra “paura e coraggio. Il secondo è una dedica a Sara, l’amore della sua vita a cui ha fatto la proposta di matrimonio proprio in diretta su Canale 5. Un pezzo emozionante e romantico proprio come siamo abituati a conoscere il cantautore: vero brano alla Vallesi.

Come mai la scelta di condividere una cosa così privata, da parte di uno come te che ha sempre protetto molto la privacy?

Probabilmente ho perso la testa a fare l’Isola! In effetti è una cosa che non mi sarei mai aspettato di fare, a cominciare dallo stesso reality. Per non parlare della ricevitrice della proposta, che è riservatissima più di me. Dalle immagini si intuisce ancora il suo terrore negli occhi, come a dire “Veramente stai facendo questo a me all’Isola?”. D’altra parte sull’Isola pensavo molto a lei, a noi, al nostro amore è a quanto fosse arrivato a una maturità importante.

È un brano ricco di emozione infatti: un regalo per lei ma anche per il pubblico.

È nato da un’esigenza di scrivere questa storia: mi sembrava una bella cosa da confividere con tutte le persone che hanno vissuto questa esperienza con me. Avevo mille dubbi prima di partecipare, poi appena rientrato ho scoperto una quantità di affetto enorme nei miei confronti, anche da parte di giovani che non sapevano chi fossi. Questo mi ha consentito di farmi conoscere anche al di là delle canzoni. Sia chiaro, è stata la prima e ultima irripetibile volta che facevo una cosa del genere: tranquilli che ora non mi vedrete continuamente in televisione con Sara!

Un aggettivo per l’Isola?

Forte. Difficile anche da raccontare cosa sia stata. Pur trattandosi di una trasmissione è un’esperienza davvero forte, a livello personale e fisico.

È tutto vero? Nessuna forzatura, finzione di spettacolo?

Speravo, prima di partire, che ci fosse qualcosa di un po’ televisivo, invece è tutto vero! (ride, ndr) Mi ha sorpreso in positivo la risposta che il corpo umano riesce a dare sotto sollecitazione: dopo una settimana che non mangiavamo, il corpo si ribellava, poi si accontentava di quel che si aveva e degli sforzi richiesti e lì ti ci restituiva un’energia mostruosa. Qualcosa che non si potrebbe mai sperimentare a casa ovviamente, tra mille tentazioni, a meno che uno non abbia una disciplina incredibile, che io generalmente non ho.

Cosa ti piace soprattutto della musica di oggi?

Il fatto che non ci siano molti paletti, si può sentire un po’ di tutto. Vent’anni fa la musica poteva essere di moda o non di moda, adesso invece c’è una enorme possibilità di svariare 360 gradi. Il problema sono i canali mainstream…

Cioè?

Trasmettono trasmettono sempre la stessa musica: questo è il problema costante della musica, arriva da chi la rende ascoltabile.

Dal 1996 non sei in gara a Sanremo. Dopo trent’anni ti rivedremo?

No, quest’anno non credo nemmeno di tentare, perché ho fatto scelte di altro tipo, non mi sembrano di avere qualcosa di ideale per il Festival. Parlo anche dal punto di vista del progetto. È vero che Sanremo è un po’ considerato salvifico, ma per uno come me che non va da tanto dovrebbe succedere con un brano particolare in un momento particolare. Certo, è un proiettile che si può sparare, ma se non è programmato, come non lo è quest’anno, si butterebbe via qualcosa. Dopo due mesi sarebbe come non averlo fatto, invece bisogna seguire un progetto ben preciso.

Questa di chiama maturità e rispetto per il lavoro.

In questo momento sono concentrato su una tournée in trio acustico teatrale, che partirà il 21 novembre da Firenze e arriverà nelle città italiane.

Ecco, Firenze. Oggi inizia il campionato della Fiorentina. Leviamoci ogni scaramanzia dopo tanti anni: cosa saresti disposto a fare per veder vincere lo scudetto alla Viola?

Vorrei fare come fece la Ferilli con la Roma ma l’effetto sarebbe sicuramente diverso, quindi ve lo risparmio! Noi artisti viola con la scaramanzia ci abbiamo fatto la pace già nel tifare il colore viola. Sarebbe meraviglioso, ma intanto mi godo già una grande felicità nel vedere questa squadra che si sta formando e di enorme qualità. Speriamo finisca in fretta il calciomercato e non ci siano sorprese in negativo, perché quest’anno sembra stia andando tutto bene. Il ritorno di Pioli, che è anche un amico personale, mi rende felice: so che darà tutto. Bell’ambiente, bella squadra, insomma si parte con entusiasmo.

Sei ancora abbonato allo stadio?

Non più: lo sono stato per più di dieci anni abbonato, ora mi sto impigrendo quindi vado solo ad alcune partite. Allo stadio è però sicuramente un’altra cosa.

E canzoni sulla Fiorentina non ne fai?

No, siamo troppo legati all’inno di Narciso Parigi: vorrei evitare di toccare mostri sacri. Tengo molto però a Il cielo di Firenze, che ho cantato peraltro anche con Masini nell’album di due anni fa (Io noi).

Ecco, in quell’album hai duettato tra gli altri con Morandi, Ruggeri, Amara, Il Legno. Con chi sogneresti un featuring?

Elisa il grande sogno. Mi piace anche l’energia di Serena Brancale. Chissà, mai dire mai.

Massimiliano Beneggi

VUOI LA TUA PUBBLICITA’ SU TEATROEMUSICANEWS?

Scrivici a teatroemusicanews@gmail.com e specifica nell’oggetto PUBBLICITA’ TMN