Arriverà nel 2026 su Netflix la nuova serie sulla storia di Enzo Tortora. Si intitola Portobello ed è diretta da Marco Bellocchio, che nei prossimi giorni presenterà il progetto alla Mostra del Cinema di Venezia (fuori concorso).

Protagonista, nei panni del celebre conduttore, Fabrizio Gifuni. Al centro della storia, naturalmente, la triste vicenda che ha coinvolto Enzo Tortora nel terribile errore giudiziario in seguito al quale il conduttore è stato costretto al carcere da innocente. Una brutta pagina di cronaca che rischia ogni volta di offuscare la carriera di uno dei presentatori più importanti della tv, di cui spesso ci si dimenticano i successi precedenti a Portobello (a cominciare da La domenica sportiva).
Non è la prima volta che la storia di Enzo Tortora (e per l’appunto la sua amara fine vita) diventa un film. Il primo a interpretarlo è stato Michele Placido nel film Un uomo perbene. Il resto del cast, di tutto rispetto: Mariangela Melato, Stefano Accorsi, Giovanna Mezzogiorno, Giuliano Gemma, Mariano Rigillo, Leo Gullotta (David di Donatello come attore non protagonista nei panni di Giovanni Pandico), con le musiche di Pino Donaggio, la regia di Maurizio Zaccaro e la sceneggiatura di Silvia Tortora (Nastro d’Argento).

Il secondo omaggio è stato oggetto di molte critiche: Ricky Tognazzi dirigeva se stesso in Il caso Enzo Tortora – Dove eravamo rimasti, andato in onda in due puntate nel 2012 su Raiuno. La sceneggiatura di Simona Izzo in quel caso è stata criticata dalla stessa famiglia, poiché la storia sarebbe troppo romanzata e lontana dal vero. Nello specifico, si faceva riferimento ad allusioni non troppo sottili di una relazione tra Tortora e la sua assistente.