Ormai La Ruota della Fortuna è un successo assodato e rodato. C’è grande curiosità per i risultati di settimana prossima, quando riaprirà i battenti (in anticipo) Affari tuoi, il cui trionfo di ascolti ha spinto Mediaset a cambiare lo storico palinsesto che vedeva Striscia la notizia nell’orario di prime time. In ogni caso, i dati Auditel di quest’estate ci dicono che quasi certamente Stefano De Martino non raggiungerà più lo share dell’anno scorso. Si prospetta una sfida appassionante ed equilibrata, dove forse sarà la programmazione della prima serata delle due reti a determinare il vincitore giorno per giorno. Tra l’altro il gioco finale della Ruota, come avevamo già detto , è in allusione per certi versi stucchevole ad Affari tuoi, ma va ammesso che in effetti rischia di spezzare un po’ le gambe alla trasmissione di Raiuno, dove il pubblico attende per 45 minuti la stessa cosa (la curiosità di sapere cosa ci sia nel pacco) che a La Ruota si scopre in due minuti (dopo un’intera trasmissione più interattiva e varia). Polemiche a parte, è un bel colpo messo a segno dagli autori ed è giusto riconoscere quando si è sbagliato un giudizio.

Intanto La Ruota ha approntato un paio di modifiche al gioco, che l’hanno reso ancora più appassionante, come la manche cruciverba e l’aggiunta di una striscia Express nella manche in cui si può arrivare alla soluzione senza il rischio di ulteriori giri di ruota. Funziona tutto, anche perché con la lingua italiana si può giocare all’infinito e la storia dell’enigmistica lo conferma. Bravi gli autori a carpire idee nuove mantenendo la struttura storica della trasmissione, eccezionale Gerry Scotti che più passano gli anni più appare frizzante, bravissima Samira Lui che, più ancora delle sue colleghe del passato, si dimostra una valletta simpatica, senza necessità di ricorrere ai doppi sensi della Barale o all’ocaggine dell’Elia. Le battute a volte sono imboccate, ma lei è abbastanza spigliata per non darlo troppo a vedere: merito dell’esperienza (è già stata Ereditiera su Raiuno qualche anno fa) e dei tempi che sono cambiati e vogliono anche le vallette più preparate.
Chi invece non si dimostra particolarmente scaltro è il concorrente medio del programma. Nel gioco finale, La Ruota delle Meraviglie, in cui si possono vincere ricchi premi in un meccanismo simile ad Affari tuoi, con soluzioni da trovare ma tutto sommato mai impossibili, gli autori offrono già di default sempre le stesse tre consonanti: N, R, T. Il motivo è semplice e dichiarato: sono le più comuni della lingua italiana. Inconsciamente diventa un suggerimento prezioso per il gioco, ma che non viene sfruttato. Perché quando girano la ruota all’inizio di una manche, con le lettere ancora da scoprire, quasi mai i concorrenti chiedono N, R e T? Hanno tolto la manche Mistero, ma il vero mistero della Ruota è questo.
Massimiliano Beneggi