Il grande atteso ritorno di Miss Italia sulla tv di Stato (in diretta su Raiplay, oltre che su RTV San Marino) è una delle pagine più tristi della recente storia televisiva.
La serata condotta da Nunzia De Girolamo (frizzante ma non adatta a Miss Italia) è funestata da imprevisti di ogni genere, a cominciare dai problemi audio con i microfoni che non funzionano quando devono e rimangono accesi quando dovrebbero rimanere spenti. Da casa si sentono quindi i commenti della giuria mentre parlotta, ma peggio ancora si udisce nitidamente durante la pubblicità la voce dell’assistente di studio mentre chiede al pubblico in sala di sedersi. Audio pessimo, da tv interregionale. Completano lo strazio errori di scaletta, con la conduttrice che deve nominare due semifinaliste su quattro seguendo il solito schema (“Per te Miss Italia continua/finisce”) e dopo che ha annunciato il passaggio di una e l’eliminazione di un’altra, si dimentica che anche le altre due sono in attesa del verdetto. Oltre tre ore di show in cui non si vede l’ora finisca tutto, per evitare che le figuracce vadano avanti.

Anche il format con cui si presenta la kermesse, in modo completamente diverso dal passato, appare poco convincente. Miss Italia diventa un vero e proprio talent, con le 40 finaliste impegnate ciascuna in diverse discipline (musical, canto, ballo, pole dance, violino stonato, pattinaggio, ma soprattutto monologhi di recitazione imbarazzanti e un’improbabile sfida di playback) portando in scena quindi peculiarità artistiche insieme alla loro bellezza fisica. Sembra di rivedere Popstar più che Miss Italia. Non si capisce perché,‘inoltre, alcune privilegiate non debbano dimostrare nulla artisticamente e sia concessa loro solo la tradizionale sfilata. De Girolamo sottolinea subito: la bellezza è il coraggio di mettersi in gioco.
Le concorrenti di coraggio ne hanno da vendere, perché quello bisogna avere per alcune figure imbarazzanti. Qualcuna si distingue per ironia e simpatia, anche se la frase più comune, “Ho il fiatone”, la ripetono tutte e non fa più ridere dopo poco. In effetti la colpa non è nemmeno loro: come si può pretendere di farle ballare e cantare e solo successivamente presentarsi al pubblico con una breve descrizione di sé?
Sul palcoscenico si vedono anzitutto ragazze che amano le sfide e sanno sognare, ma anche troppo sgamate: non potrebbe che essere così, trattandosi della generazione nata con i social, quindi abituate alle telecamere e a una comunicazione immediata e diretta.
Per tutta la serata si assiste a diverse declinazioni della bellezza: ciascuno (concorrenti e ospiti) deve averci pensato per giorni alla frase da pronunciare facendo un effettone sul pubblico. Miss 2024 Ofelia Passamonti si supera: “la bellezza è la lettera di raccomandazione scritta dalla natura”. Leopardi spostati proprio.
Miss Italia vuole staccarsi dalla sua concezione originaria per restare al passo coi tempi ed evitare le polemiche circa la necessità di un concorso di bellezza ai giorni nostri. Risulta però snaturato: tanto vale cambiare nome al format, anche perché infatti la vincitrice (Katia Buchicchio) non è nemmeno la più bella.
A testimoniare i cambiamenti dei tempi, anche la composizione di una giuria con un solo uomo (Maurizio Casagrande) in mezzo a quattro donne: Francesca Pascale (presidente), Alba Parietti, Rossella Erra, Biancaluna Santoro. Casagrande prova a far ridere con una gag per cui, sottolineandone la battuta più divertente, si esalta l’imbarazzo della serata: “C’è una Miss che la rincorro e scappa…Missfugge”.
C’è spazio anche per una polemica in diretta contro Gue Pequeno, ospite musicale che dopo aver cantato se ne va lasciando Joshua e gli altri colleghi cantanti a parlare con la conduttrice. Pascale e Erra si offendono: “Poteva fermarsi a scambiare due parole con noi, il rispetto prima di tutto”. Ecco cosa succede a mettere gente come la Erra in tv a fare l’opinionista: finisce che poi ci crede davvero e ha la presunzione di essere imprescindibile intervistatrice alla Enzo Biagi. Ma chi le vuole scambiare due parole con lei? Dei collegamenti disagiati con la sala prove, dove ci sono le 40 ragazze in attesa di salire sul palcoscenico, meglio non parlare. Tra gli ospiti musicali anche Rkomi, presentato dalla De Girolamo come “Er Komi”. Tutto il contrario di come doveva andare.
Insomma, sono bastati pochi anni fuori dalla Rai affinché Miss Italia perdesse tutta la sua liturgia e si rovinasse così. Per fortuna Sanremo resta saldamente nelle mani della Rai: non venga mai distrutto quel binomio, altrimenti quando poi viale Mazzini se lo ritrovasse tra le mani dopo anni, si assisterebbe a show di questo tipo. Inaccettabile. O la Rai lo riprende in mano nell’organizzazione o Miss Italia sparirà per sempre, magari già dall’anno prossimo.
Massimiliano Beneggi