È in scena per il quarto anno consecutivo al Piccolo Teatro Grassi di Milano (via Rovello) – dopo tre stagioni di tutto esaurito – Il barone rampante diretto da Riccardo Frati, che ha anche adattato con rigorosa fedeltà il romanzo. Lo spettacolo sarà in scena dal 27 settembre al 12 ottobre. Clicca qui per leggere la recensione.

Dal 1957, anno della pubblicazione, l’opera di Italo Calvino, allestita per la prima volta al Piccolo nell’anno del centenario dell’autore, incanta e appassiona pubblici di tutte le età perché – spiega il regista – «è un libro ricco di spunti per chiunque: dalla relazione con l’autorità, complessa a qualunque età, al rapporto dell’uomo con l’ambiente, è un testo “politico”, nel senso ecumenico del termine, un racconto nel quale ciascuno di noi, adulto o bambino, può ritrovare se stesso».
La dialettica verticale del testo è trasposta sulla scena attraverso un sistema di pedane e passerelle, funzionale, ma al tempo stesso leggero: è qui che il baroncino Cosimo Piovasco di Rondò vive la sua personale rivoluzione, dal giorno in cui, rifiutatosi di mangiare un piatto di lumache e per questo punito dal padre, sale su un albero del parco di casa per non scenderne mai più.
Ambientato in una Liguria “immaginaria”, a metà di un Settecento che prelude alla Rivoluzione Francese e che riverbera nei costumi dello spettacolo, «Il barone rampante – continua Frati –, regalandoci un personaggio che si muove in alto, sospeso sulle nostre teste, ci costringe a sollevare gli occhi dai dispositivi in cui siamo isolati, a uscire dalla gabbia delle nostre individualità. L’adolescente Cosimo, che incarna l’urgenza di migliorare il mondo intorno a sé, mi fa pensare ai giovani attivisti per l’ambiente dei giorni nostri, e a tutti coloro che hanno il coraggio di cambiare il proprio punto di vista e di impegnarsi per il bene comune».
INFORMAZIONI
Orari: ore 19.30; domenica, ore 16. Lunedì riposo.
Durata: 3 ore con intervallo
Prezzi: platea 40 euro, balconata 32 euro