È ripartita la sfida televisiva del sabato sera. Ballando con le stelle (ventesima edizione) contro Tu si que vales (dodicesima edizione, anche nasce da una costola di Italia’s got talent, cominciato addirittura nel 2009). Una sfida che torna di moda ogni anno, per cui la vera scommessa di entrambe le trasmissioni è trovare ogni volta il modo di rinnovarsi. Non facile, per due programmi che hanno l’obiettivo di ricreare quell’atmosfera di allegria degna dei grandi varietà, ma che non potrebbero mai avere i crismi dei vecchi Fantastico o Premiatissima, perché hanno format ben precisi da rispettare. Impossibile dunque fare di loro dei contenitori di tanti argomenti come accadeva coi varietà di un tempo, tuttavia rimangono gli unici tentativi di creare show familiari e va apprezzato almeno lo sforzo.

Nella sfida del rinnovamento, vince Canale 5: l’arrivo di Bonolis (al posto di Scotti) cambia la trasmissione, rendendola più politicamente scorretta e un po’ meno partecipata dal punto di vista emotivo. L’inizio del programma non è il massimo della vita, proponendosi sulla falsariga di un Tale e Quale Show in versione ancora più trash se possibile: i giudici sono accompagnati da ospiti insieme a cui cantano in playback, dotati di parrucche inguardabili. Vorrebbe essere tutto molto simpatico, rimane esclusivamente patetico, perché si assiste a un carnevale dove si divertono come adolescenti solo i protagonisti, con Bonolis vestito da Trump, Ferilli come la Carrà, Littizzetto nei panni di Giusy Ferreri, Zerbi in quelli della Tatangelo, la De Filippi che imita Orietta Berti. Applausi e grandi risate per compiacere la padrona di casa non aiutano ad apprezzare le performance. Tuttavia, va appunto riconosciuto il tentativo di creare qualcosa di divertente, in uno show che potrebbe essere guardato da tutte le famiglie (la presenza dell’immancabile Giovannino, autore di scherzi ai danni della Ferilli, è in effetti messa lì con quell’obiettivo). Qualche volgarità in meno dall’attrice romana sarebbe gradita, ma ormai quello non è palesemente più il problema principale della tv: non staremo qui a fare i bacchettoni dunque e ci accontentiamo di un programma comunque pieno di ritmo e performance divertenti.

Tanto movimento di concorrenti e intrattenimento come sempre ben condotto da Milly Carlucci su Raiuno. Purtroppo, però, manca di sorprese Ballando con le stelle: tutto ruota attorno al dibattito con i giudici sempre più polemici e consapevoli del loro successo social tanto più criticano aspramente i concorrenti. Nei confronti di Marcella Bella si crea una sorta di bullismo perché considerata troppo svestita e maliziosa per la sua età: si poteva criticare il suo modo di ballare, invece ci si concentra su altro, in modo abbastanza becero. La cantante è brava a reagire solo con sorrisi. L’attesa è per Barbara D’Urso, che naturalmente arriva in pista di ballo a tarda serata: anche con lei immancabile e stucchevole polemica di Selvaggia Lucarelli e conseguente siparietto dove Carmelita riesce a risultare persino vittima simpatica.

L’unica grande novità (ma è troppo poco per considerare cambiato il programma) è la presenza di Paolo Belli in gara anziché come inviato dalla sala delle stelle, dove ora al suo posto c’è Massimiliano Rosolino. Ci sono ancora le urla di Rossella Erra, gli isterismi di Gullermo Mariotto e qualche lite di troppo già alla prima puntata, che fanno di Ballando una trasmissione senz’altro poco interessante per i ragazzini. Eppure il cast quest’anno è particolarmente ricco di Big importanti e bravi a ballare: Martina Colombari, Fabio Fognini, Rosa Chemical, Francesca Fialdini, Andrea Delogu hanno tutte le credenziali per fare di Ballando il migliore varietà della stagione. Ci sono tanti artisti abituati a fare spettacolo. Persino Maurizio Ferrini nei panni della signora Coriandoli è ovviamente inguardabile nel ballo, ma potrebbe dare la verve comica che va oltre il linguaggio dei social. Sarebbe necessaria al programma per smettere di essere ripetitiva. Siamo solo alla prima puntata, quindi c’è ancora tempo per cambiare le cose: Ballando si concentri sui concorrenti anziché sulla giuria, ne guadagnerebbe in simpatia e ricchezza di varietà. A proposito, c’è anche Giulia Vecchi che dalla Gialappa’s approda a Ballando imitando Milly Carlucci: bella l’idea, ma meno di un minuto di apparizione è insufficiente a chiunque per creare show come si deve.

Massimiliano Beneggi

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