Dopo l’entusiasmante apertura di stagione la scorsa settimana con i pianisti Alexander Lonquich e Louis Lortie, l’81ª Stagione dei Pomeriggi Musicali del Teatro Dal Verme di Milano “Sèntiti pàrte” 2025-2026 prosegue con il ritorno di George Pehlivanian sul podio e del giovanissimo violoncellista Ettore Pagano, recente vincitore del Premio Abbiati 2025 come miglior solista dell’anno e dell’ICMA (International Classical Music Awards)-Classeek Award.

Il programma, incentrato su due capolavori molto amati dal pubblico come il Concerto per violoncello e orchestra in mi minore op. 85 di Edward Elgar e la Sinfonia n. 9 in do maggiore D 944 “La Grande” di Franz Schubert, unisce il lirismo elegiaco dell’Inghilterra postbellica all’energia luminosa del Romanticismo viennese.
Come sottolinea Raffaele Mellace nelle note di sala, «benché composte a un secolo di distanza, le composizioni in programma sono accomunate da una circostanza straordinaria: essere gli ultimi lavori sinfonici compiuti dei rispettivi autori. Non solo pagine dell’estrema maturità, ma il vero e proprio canto del cigno del rapporto di due dei massimi sinfonisti del loro tempo con l’orchestra».
Nel Concerto per violoncello di Elgar – scritto nel 1919 tra i boschi del Sussex – si ascolta «il testamento artistico d’un autore che stava chiudendo il proprio catalogo e insieme l’elegia su una civiltà tramontata con la Grande guerra». La scrittura, segnata da un’intima semplicità formale, alterna momenti di intensa introspezione lirica a passaggi di virtuosismo dolente, fino all’ampio finale che riunisce in sé tutti i temi precedenti come in un lungo addio.
La Sinfonia “La Grande” di Schubert, composta nel 1825-26 fu “scoperta” soltanto in seguito all’esecuzione il 21 marzo 1839 al Gewandhaus di Lipsia sotto la direzione di Felix Mendelssohn che aveva ricevuto la partitura dall’amico Robert Schumann che, a sua volta, l’aveva ottenuta dal fratello dell’autore, scomparso da oltre un decennio. «Vicenda commovente e significativa sui percorsi del sinfonismo romantico attorno a un lavoro che ripensa radicalmente la sinfonia classica». Proprio Schumann, ammirato dalla forza trascinante di questa musica, capace di fondere profondità e slancio, memoria e speranza, scriveva: «ci conduce in una regione dove non possiamo ricordare d’essere già stati», paragonandola a un romanzo romantico in quattro volumi per la vastità del progetto, l’effetto volano per l’immaginazione, la sottigliezza e la coerenza dei dettagli compositivi, la vita brulicante che la anima: «c’è vita in tutte le sue fibre, un vivo colorito fin nelle più sottili sfumature, ovunque c’è un significato profondo, più acuta espressione di ogni particolare».
Sul podio ritorna a Milano il direttore armeno-americano George Pehlivanian, figura carismatica del panorama internazionale, già alla guida di orchestre come la London Philharmonic, la Philharmonia, l’Orchestre Philharmonique de Radio France e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. La sua collaborazione con i Pomeriggi Musicali si è consolidata negli anni in programmi di forte impatto emotivo e coerenza stilistica. Al suo fianco, Ettore Pagano, violoncellista romano nato nel 2003 che, a soli ventidue anni si è imposto sulle principali scene europee, e che torna al Teatro Dal Verme con il Concerto di Elgar, dopo l’entusiasmante esecuzione lo scorso marzo – sempre con Pehlivanian – del Concerto di Dvorak.
«Dopo il rinnovamento della sala e il successo dell’inaugurazione – dichiara Maurizio Salerno, Direttore Generale e Artistico dei Pomeriggi Musicali – questo secondo programma mette in luce l’Orchestra nel suo repertorio più congeniale: la grande tradizione sinfonica europea. Con Pehlivanian e Pagano si incontrano due generazioni e due sensibilità che condividono la stessa visione: una musica che guarda al futuro senza dimenticare le proprie radici».
Il concerto si inserisce nel cartellone “Sèntiti pàrte”, titolo e invito dell’81ª Stagione dei Pomeriggi Musicali, che proseguirà la prossima settimana con l’atteso progetto dell’Orchestra di Padova e del Veneto e Alessandro Taverna dedicato all’integrale dei Concerti di Prokof’ev (23 e 25 ottobre).
info e programma
giovedì 16 ottobre 2025, ore 10 “In anteprima”
giovedì 16 ottobre 2025, ore 20
sabato 18 ottobre 2025, ore 17
George Pehlivanian direttore
Ettore Pagano violoncello
Orchestra I Pomeriggi Musicali
Edward Elgar (Broadheath 1857 – Worcester 1934)
Concerto per violoncello e orchestra in Mi minore op. 85
– Adagio. Moderato
– Lento. Allegro molto
– Adagio
– Allegro. Moderato. Allegro, ma non-troppo. Poco più lento. Adagio
Franz Schubert (Vienna 1797-1828)
Sinfonia n. 9 in Do maggiore d
D944 “La Grande”
– Andante. Allegro ma non troppo
– Andante con moto
– Scherzo. Allegro vivace. Trio
– Allegro vivace