È in scena fino al 23 novembre al Teatro Filodrammatici di Milano, Wild (produzione Filodrammatici con il sostegno di Fondazione Cariplo – NEXT Laboratorio delle idee per la produzione e programmazione dello spettacolo lombardo 2024/2025) di Mike Bartlett, traduzione di Bruno Fornasari. Atto unico, durata 80 minuti. Ecco la recensione.

IL CAST

Marta Belloni, Michele Correra, Enrico Pittaluga. Regia di Bruno Fornasari.

LA TRAMA

Andrew è un giovane informatico, ex tecnico della CIA, ricercato in tutto il mondo per avere svelato un sistema di sorveglianza che permette al governo americano di fare spionaggio su chiunque. Lo scandalo rischia di metterlo alla gogna: Putin però decide di offrirgli protezione, concedendogli di rifugiarsi in una camera d’albergo dove è sorvegliato da due individui che si alternano. Sono un uomo e una donna che, per la loro privacy, si fanno chiamare entrambi genericamente George. Loro sanno tutti di Andrew che, al contrario, non conosce nulla dei suoi protettori se non ciò che vogliono fargli apparire. Improvvisamente, chi pensava di sovvertire le regole del mondo si accorge di essere ancora controllato costantemente, senza libertà d’azione: il mondo resta in mano ai potenti, che comandano quella comunicazione dove ci illudiamo di essere protagonisti…

LA MORALE

Abbiamo fatto sì che in questo mondo sia fondamentale avere fiducia anche in chi non conosciamo. Lo facciamo costantemente anche senza accorgercene (pensiamo per esempio a quella che riponiamo nel conducente d’autobus senza sapere nulla di lui). La trasparenza con cui pubblichiamo post sui social, immaginando di poter fare il bello e il cattivo tempo a nostra discrezione, non corrisponde però necessariamente alla sincerità altrui. Soprattutto a quella di chi comanda che, grazie alla nostra attività su Internet, può sapere tutto di noi, con un continuo è incontrollabile aggiornamento di algoritmi. La nostra esistenza diventa come una stanza d’albergo, dove chiunque potrebbe entrare e spiarci lasciandoci l’illusione di trovarci in un luogo privato. Crediamo di essere perfetti, invece viviamo più che mai in una giungla selvaggia. L’unico luogo dove le emozioni sono davvero private e possiamo sentirci liberi in mezzo ad altre persone, resta il teatro.

IL COMMENTO

Commedia singolare e sorprendente, tratta dalla vicenda reale dell’ex analista NSA, Edward Snowden, risalente al 2013. La spavalderia del giovane hacker si confonde con la paura di essere perseguito da tutto il mondo, diventando il nemico giurato del governo più potente: per resistere, gli occorre cambiare vita e fare in modo che nessuno sappia dove si trova e in quali vesti. In questo scenario vagamente pirandelliano, Fornasari crea ancora una volta un alone di mistero e altresì di riflessione intorno alla storia. Il buio sul palcoscenico agevola infatti lo stacco tra un capitolo e l’altro, ma dà anche al pubblico la possibilità di ricostruire mano a mano un puzzle destinato a scardinare le convinzioni iniziali del protagonista. Una commedia amara fatta di contrari continui, che Eraclito definirebbe un enigma risolutivo sulla nostra quotidianità.

IL TOP

Marta Belloni con la sua vivacità e il simpatico cinismo del suo personaggio mantiene alti i ritmi della commedia che, a un certo punto, diventa un intrigo filosofico e sociologico inevitabilmente più riflessivo. I suoi dialoghi con Andrew (Michele Correra) descrivono il contrasto fra due personaggi tanto diversi quanto complementari, creando una comicità che nel frattempo racconta inaspettatamente qualcosa di importante e serio.

LA SORPRESA

Enrico Pittaluga interpreta l’altro assistente del governo russo, che poi diventa in qualche modo una coscienza critica dello stesso Andrew. È lui a svelare sorprendentemente che la fiducia riposta fin lì dal protagonista è un fuoco di paglia senza futuro. La nota sarcastica e malinconica di questa commedia è quanto più sorprende e fa riflettere, con un elogio al teatro e alla verità del suo pubblico, che alla fine applaude a lungo apprezzando l’esperimento assolutamente riuscito.

Massimiliano Beneggi

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