La scomparsa di Ornella Vanoni ha sconvolto il mondo della musica, che oggi si ritrova a commemorare una delle più grandi voci di sempre, nonché un personaggio simpatico, critico, pungente, ironico e sempre originale.
Passati i giorni del lutto, tuttavia, il rischio è quello di ridurre il nome di Ornella Vanoni a quello di un’icona del passato senza averne poi memoria negli anni successivi. Sarà quindi compito del mondo della musica, del giornalismo, ma soprattutto delle istituzioni, fare in modo che ciò non accada.

Il Comune di Milano non si astenga dall’intitolare immediatamente a Ornella Vanoni qualcosa di importante. Difficile pensare a una sala del Piccolo (le tre esistenti sono già dedicate a Strehler, Melato e Grassi), ma per Ornella, cantante della mala, sarebbe un onore avere anche la dedica di un monumento al carcere di San Vittore. Per lei, che chiedeva al massimo le fosse dedicata una aiuola, basterebbe anche un piccolo gesto.
Piccolo, ma fondamentale. Beppe Sala non perda tempo e faccia in modo che un simbolo di Milano nell’Italia e nel mondo possa per sempre rimanere incancellabile dalla città, di cui ha cantato gli ultimi, con cui ha vissuto a contatto come con i primi.
Massimiliano Beneggi