A trent’anni di distanza, Federico Tiezzi e Sandro Lombardi portano nuovamente in scena, al Piccolo Teatro Studio Melato di Milano, dal 25 al 30 novembre, EDIPUS, l’ultimo capitolo della Trilogia degli scarrozzanti di Giovanni Testori: la vicenda tragica e grottesca, narrata in una lingua dirompente, di un capocomico costretto a interpretare, da solo, sera dopo sera, l’Edipo di Sofocle.

Federico Tiezzi e Sandro Lombardi tornano, a trent’anni dal loro primo allestimento, sul dirompente e rivoluzionario Edipus di Giovanni Testori. Lo spettacolo, nel 1994, a pochi mesi dalla scomparsa dell’autore, riapriva coraggiosamente il discorso sulla sua drammaturgia. Con Edipus lo scrittore di Novate aveva concluso, nel 1977, la Trilogia degli Scarozzanti: fantastica reinvenzione del mondo grottesco e disperato di una compagnia di guitti, in cui Sofocle e Shakespeare convivono con l’avanspettacolo, il melodramma con il varietà, il mito con il quotidiano.

Protagonista è un capocomico che porta in scena la tragedia di Sofocle da solo, interpretando tutti i ruoli e arrivando a confondere, nel corso della rappresentazione, il piano del racconto con quello della sua disastrata vicenda biografica.

Scritto nel 1977 per il talento di Franco Parenti, il testo, che segue L’Ambleto e Macbetto, ha trovato in Lombardi un altro interprete ideale. «Chi avrebbe potuto immaginare – scrisse infatti Franco Quadri – che sarebbe toccato a un toscano del Casentino divenire l’interprete ideale di Giovanni Testori?»

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