In scena dal 25 al 30 Novembre, nella sala Grande del Teatro Franco Parenti di Milano, ecco Prima Facie. un monologo incalzante, musicale e sorprendente – scritto dalla drammaturga australiana Suzie Miller. Lo spettacolo ha debuttato a Sydney nel 2019 e nell’aprile del 2022 è andato in scena a Londra, vincendo due Laurence Olivier Award for Best New Play.
Tradotto in 20 lingue e messo in scena in 37 paesi, lo spettacolo è diventato un fenomeno globale, generando ovunque dibattiti sulla necessità di un sistema giudiziario più attento alle esigenze delle vittime di reati sessuali, e ha influenzato le modifiche legislative del Regno Unito in tema di diritti legali per le vittime di reati sessuali.

Prima Facie, infatti, in latino significa: “a prima vista”. Nel contesto giuridico, si riferisce a un
evento considerato vero solo sulla base di una prima impressione.
In scena le vicende di Tessa, avvocata penalista, spesso impegnata in casi di violenza sessuale. Brillante e sicura di sé, la protagonista viene sconvolta da un evento traumatico, che la obbliga a uno sguardo critico profondo sul senso più autentico della giustizia.
La regia di Daniele Finzi Pasca e l’interpretazione di Melissa Vettore restituiscono con delicatezza e forza la potenza emotiva di un racconto che mette in discussione i meccanismi della legge.
Così il regista Daniele Finzi Pasca:
Il linguaggio di Suzie Miller è incalzante, ritmato, musicale e in modo sorprendente ci travolge con una storia semplice e allo stesso tempo emblematica. Come difendersi, come sentirsi protetti dalle istituzioni e in un senso più lato dalla giustizia sono domande che emergono in modo lucido in questo monologo. Con gli amici di sempre costruiremo un impianto teatrale che vorrei sorprendente così da fare da contrappunto a questa scrittura brillante. Amo le macchine che producono stupore, amo la leggerezza, amo le storie raccontate da attori virtuosi, carichi di umanità e in questa nostra nuova produzione tutti questi elementi si stanno riunendo.
Melissa è un’attrice capace di interpretare con delicatezza donne forti e allo stesso tempo rese fragili dalla vita. La sua Camille Claudel e poi Isadora Duncan sono state due sfide meravigliose che hanno portato a costruire spettacoli restati in cartellone per anni. Con i creatori della Compagnia non è la prima volta che affrontiamo e raccontiamo figure femminili devastate dalla vita, lo abbiamo fatto in Aida, poi in Carmen e recentemente in Maria de Buenos Aires.
Siamo gli stessi che di volta in volta possiamo affrontare la monumentalità di Cerimonie Olimpiche o avventure profondamente essenziali.
In Prima Facie non muterò nulla della bellezza di questo impianto drammaturgico, provando con Melissa a raccontare in punta di piedi una storia che continua tragicamente a riproporsi ovunque e in modo violentemente ostinato.