Va in scena al Teatro Piccolo Studio Melato di Milano Cenci, Rinascimento Contemporaneo
La drammatica vicenda di Beatrice Cenci, accusata di parricidio e decapitata a Roma nel 1599, torna in scena, al Teatro Studio Melato, dal 10 al 14 dicembre, in una nuova lettura firmata dalla Piccola Compagnia della Magnolia. Sul palcoscenico Davide Giglio, Francesca Ziggiotti, Francesco Pennacchia, Giorgia Cerruti (regista e drammaturga).
La trama. Nel settembre del 1599, a Roma, Beatrice Cenci, giovane nobildonna di una famiglia tra le più influenti dell’epoca, viene giustiziata per parricidio: la sua colpa è quella di aver ucciso il padre per difendersi dai ripetuti abusi. L’esecuzione – che avviene di fronte a una vasta folla, tra cui figurano anche Caravaggio e Artemisia Gentileschi – scuote nel profondo l’opinione pubblica romana. L’immagine della decapitazione si imprime nel loro sguardo: una discesa ripida nella carne, destinata a rivivere nei loro capolavori. Il processo divide la città: «aver volontà di togliersi dall’ingiustizia è delitto o justizia?» si chiede il popolo. Vittima prima dei soprusi e poi della legge, Beatrice Cenci diventa il simbolo tragico di una vulnerabilità esposta e indifesa. La sua è una storia di potere che schiaccia chi è più fragile, allegoria di un sistema che non offre giustizia, ma punizione: è il sacrificio di un innocente, nei secoli trasformato in mito, tanto da ispirare numerose riscritture e interpretazioni.

La Piccola Compagnia della Magnolia, attingendo alle opere di Percy Bysshe Shelley, Antonin Artaud e Stendhal e ispirandosi ai testi di Dumas, Mary Shelley, Neige Sinno e Virginie Despentes, porta in scena una nuova lettura della vicenda: una denuncia contro il dominante sistema patriarcale e la dimensione personale dell’ingiustizia, che si riflette, inevitabilmente, sull’intera società.