L’hanno attaccata tutti, ma il saluto di Anna Falchi a Brigitte Bardot sui social è molto sincero ed è la storia a confermarlo.

La polemica degli haters è nata quando ieri sera la conduttrice de I fatti vostri ha postato su Facebook alcuni suoi scatti da giovane, scrivendo così: “Oggi è venuta a mancare quella che ho sempre considerato la donna più bella e anticonformista del mondo, Brigitte Bardot. Mi lega a lei una lieve somiglianza, che mi hanno molto generosamente riconosciuto nel passato. Spesso mi è capitato, sul set o nei servizi fotografici di essermi ispirata a lei… Grazie Brigitte per averci fatto sognare e grata per avermi portato fortuna. Per Sempre BB”.

Il commento di un follower che ha ottenuto più like è “Mi viene da rider nominare la morte della Bardot per fare un omaggio a se stessi”. Seguono “gentilezze” del tenore “Dimmi come essere totalmente fuori luogo senza dirmi di essere fuori luogo”, “Cosa non si fa per un minuto di pubblicità”, “Troppo egoriferita” e via dicendo. Persino molte testate web hanno seguito questi toni tutt’altro che pacifici. Un post, quello dell’attrice, non molto diverso concettualmente dai selfie pubblicati come di consuetudine da diversi utenti quando scompare un personaggio famoso. A questo giro però nessuno aveva il selfie con la Bardot e così si sono scagliati tutti contro Anna. Ma cosa ha detto di strano Anna Falchi?

In effetti Anna è sempre stata presentata come la Brigitte Bardot italiana e in tante interviste lei stessa ha sempre confermato di essersi piacevolmente ispirata all’attrice francese soprattutto da giovanissima. Addirittura quando affiancò Pippo Baudo a Sanremo nel 1995 fu presentata da qualcuno della stampa come la sosia di BB (e sicuramente non voleva esserne direttamente la “sosia”).

La verità è che quando si tratta di Anna Falchi, non si sa perché, non manca mai un po’ di cattiveria. Quando condusse Lo Zecchino d’Oro nel 1997 venne attaccata da Striscia la Notizia per avere posato senza veli qualche mese prima per una rivista: il suo ruolo di “fatina” al fianco di Tortorella fu giudicato fuori luogo e in contrasto con quelle immagini. Anche sulla vita privata non è mai stato perdonato nulla ad Anna Falchi: dalla relazione chiacchierata con Fiorello (era proprio l’anno in cui lei affiancava Baudo al Festival e lui partecipava in gara con “Finalmente tu”) per la quale fu disprezzata anche da Loredana Berté che lamentava di non potere dormire dal chiasso che avrebbe fatto di notte con l’allora fidanzato, fino al matrimonio con Ricucci, passando per il fidanzamento con Max Biaggi e il flirt con il deputato Andrea Crippa, non si sono risparmiati commenti piuttosto acidi nei suoi confronti.

Criticata per lo stript in onore dello scudetto della Lazio nel 2000 (l’anno dopo la Ferilli la imitò, ma ottenne solo consensi), attaccata per aver preso parte a L’allenatore nel pallone 2 (pellicola poco convincente, ma di cui lei fu solo attrice senza averne meriti o demeriti di sceneggiatura): contro Anna Falchi c’è da sempre un odio social ingiustificato.

Accade solo in Italia che una diva (di trentennale esperienza televisiva e cinematografica, sia da attrice che da produttrice) scelta da maestri come Fellini, Risi, Nichetti, Vianello possa essere trattata in questa maniera feroce. Ripristiniamo la verità: Anna Falchi non si è paragonata a Brigitte Bardot, ma ha tenuto a omaggiare l’attrice sottolineando come effettivamente sia stata per lei fonte di ispirazione. Non è stata irrispettosa. Ha usato sincerità, di fronte a una somiglianza che le è sempre stata riconosciuta: evidentemente l’onestà fa senso agli internauti. Se tutto va bene questi sono gli stessi che il 31 dicembre faranno i trenini sculettanti cantando il nome di Brigitte Bardot e giustificandosi dietro alla solita frase “Lei avrebbe voluto così”: alla faccia del rispetto.

Massimiliano Beneggi

VUOI LA TUA PUBBLICITA’ SU TEATROEMUSICANEWS?

Scrivici a teatroemusicanews@gmail.com e specifica nell’oggetto PUBBLICITA’ TMN