C’è più di un motivo se Bella Ma’ (su Raidue dal lunedì al venerdì alle 15.30 per un’ora e mezza) funziona da diverse stagioni. E’ giusto rimarcarli uno per uno.

Il primo è che piace e, se c’è qualcuno che rimane indifferente alla trasmissione di Pierluigi Diaco, non è comunque possibile che non piaccia in senso assoluto. Non c’è qualcosa che possa dare fastidio. Non viene presentato niente di antipatico. Non ci sono elementi di rottura con l’etica narrativa né con il rispetto nei confronti del pubblico, non esistono mai risse o ospiti pronti ad aizzare problematiche. Anzi, qualora mai capitasse che scappi una parolaccia o un’iniziativa fuori scaletta (vedi l’episodio di Valeria Marini che settimana scorsa ha detto pubblicamente di essere stata “fatta fuori” dal programma di Raidue), il conduttore interviene immediatamente per chiedere le scuse a chi guarda da casa. E’ molto sincero nel farlo e questo gli costa continuamente rimproveri sui social, da cui Diaco si tiene adeguatamente alla larga e fa bene. Il mondo dei social, nonché la valvola di sfogo degli haters frustrati, non c’entra nulla con l’eleganza Bella Ma’.

L’armonia e la leggerezza del programma sono proprio il secondo motivo per cui piace, perché la cultura si fa così: toni pacati, si dà spazio ad ospiti vip ma anche alla gente comune, simpaticamente divisa tra boomer e generazione Z. Tutti dialogano tra loro senza mai sovrapporsi e non si ha mai la sensazione di non comprendere una conversazione. Sarebbe l’abc nella tv, ma è una qualità talmente rara che ormai si fa notare.

Inoltre si sorride molto. Non ci sono storie estremamente dolorose e commoventi, con le telecamere pronte a usare primi piani che indugino sugli occhi dei protagonisti pronti a piangere: c’è tanta nostalgia, quella sì, ma con il sorriso. Anche questa qualità è sempre più complicata da trovare.

Infine, gli ospiti: difficilmente ce n’è uno poco interessante, tutti hanno sempre una carriera vera, con una storia ricca di significato morale da raccontare. Certo, sono ospiti che altrove non si incontrano, perché purtroppo sarebbe impossibile trovare spazio nel trash di altre trasmissioni, oppure hanno fatto la storia e, in quanto riconducibili a successi del passato, nessuno li invita più. Diaco però fa bene a perseguire questa strada: ricordate cosa si diceva di Paolo Limiti? Lo biasimavano in tanti, qualcuno arrivò persino a ironizzare in una canzone il suo amore per la nostalgia, fino a che la nostalgia non l’abbiamo avuta proprio di lui, una volta che lo tolsero dalla tv. Chi ha rispetto per la memoria, ha rispetto per se stesso.

Il Bagaglino continua a essere irresistibile, Marco Morandi e Rita Forte sono straordinariamente bravi, Gino Castaldo ha una cultura musicale formidabile e non usa mai spocchia, Manuela Villa è una delle voci più calde e potenti allo stesso tempo mai sentite, Roberta Capua è di una raffinatezza che mette a proprio agio chiunque, Alberto Bertoli è testimone vivente della musica del padre, ossia di uno dei più poetici cantautori del ‘900. Sono solo alcuni degli ospiti che sovente fanno tappa da Diaco. Ci si sente a casa ed è fondamentale, perché è vero che la famiglia è la prima cellula essenziale della società umana, come diceva Giovanni Paolo II e ancor prima di lui Hegel, ma è pur vero che la famiglia continua a esistere se si ritrova nella società. Bella Ma’ consente di farlo: provate a contare altre cinque trasmissioni televisive con la stessa capacità, probabilmente non arrivate a tre. Purtroppo, però, si dà tutto per scontato ed è il motivo per cui nessuno parla mai abbastanza di Bella Ma’, come se la gentilezza e l’educazione non meritassero mai notizia. Non siamo più abituati a parlare bene di persone e situazioni, dovremmo rieducarci.

Massimiliano Beneggi

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