Il 2 novembre è la giornata dedicata ai morti. Un’occasione per ricordarli in un giorno particolare, con gioia e con la giusta nostalgia di chi vorrebbe potere rivivere nuovamente almeno un’ora al giorno con quelle persone che non ci sono più. Tantissime le canzoni dedicate alle persone care scomparse.

Quella qui sotto non è necessariamente la classifica delle più famose. Citeremo però le cinque (più una) che più delle altre lanciano messaggi positivi di fronte a una scomparsa. Una luce da trovare sempre. Eccole.

1. Non si può naturalmente prescindere da Candle in The Wind, brano di Elton John del 1973 dedicato a una donna scomparsa prematuramente. Si riferiva in particolare a Marylin Monroe. La canzone fu eseguita poi ai funerali di Lady Diana nel 1997, con un testo modificato, diventando il singolo più venduto nella storia. La canzone commovente iniziava così: Goodbye England’s rose, May you ever grow in our hearts. You were the grace that placed itself Where lives were torn apart. (Ossia: Addio rosa d’Inghilterra, Che tu possa sempre crescere nei nostri cuori. Sei stata la grazia che si è posta Dove le vite erano straziate)

2. Restando in campo internazionale è storica The show must go on, composta da Brian May per l’amico e collega Freddie Mercury nel 1990 quando questi era già gravemente malato di HIV. Mercury fece in tempo giusto a inciderla, facendola pubblicare poco più di un mese prima della sua scomparsa (novembre 1991). Eseguita per la prima volta live dai rimanenti Queen con Elton John nel 1992, di fatto dedicata alla morte di Freddie. Incisiva la parte centrale del ritornello: The show must go on. Inside my heart is breaking. My make-up may be flaking.But my smile still stays on. My soul is painted like the wings of butterflies. (Ossia: Lo spettacolo deve andare avanti. Il cuore mi si sta spezzando dentro. Il trucco forse si sta sfaldando. Ma il mio sorriso permane. La mia anima ha i colori delle ali di farfalla)

3. Tracce di te è la canzone con cui Francesco Renga si presentò a Sanremo tra i Big nel 2002. Fu la consacrazione della sua carriera da solista e coincise con questa dedica alla madre scomparsa da poco (protagonista anche di Angelo pochi anni dopo): Qui non c’e mai nessuno che mi parli di te; io mi perdo nel fumo di mille parole per fingere che cerco ancora qualcosa nel silenzio che c’e; lungo questo cammino io trovo di nuovo le tracce di te.

4. Ho le tasche piene di sassi è il brano di Jovanotti dedicato alla madre appena persa, nel 2011. Nella canzone teneramente si immaginava ancora bambino, impotente davanti alla morte, ma con la certezza che la figura materna non lo avrebbe mai abbandonato qualunque cosa accadesse: Sono solo stasera senza di te. Mi hai lasciato da solo davanti al cielo. E non so leggere vienimi a prendere. Mi riconosci ho le tasche piene di sassi

5. Anche Giorgia ha cantato successivamente quel brano di Jovanotti, ma nel suo repertorio c’è un’altra bellissima poesia dedicata a una persona scomparsa: Gocce di memoria. La canzone (del 2003) era un omaggio all’ex compagno Alex Baroni, tragicamente morto un anno prima dopo un incidente stradale. Le parole sono un pugno nello stomaco e al tempo stesso ricche di speranza, dimostrando che può rimanere un’eterna comunicazione attraverso le anime: Con il gelo nella mente, Sto correndo verso te. Siamo nella stessa sorte Che tagliente ci cambierà. Aspettiamo solo un segno, Un destino, un’eternità. E dimmi come posso fare Per raggiungerti adesso.

Naturalmente ce ne sono infinite altre, molto spesso anche dal significato nascosto tra le parole. È il caso, per esempio, di Mi manchi, la canzone con cui Fausto Leali arrivò quarto al Festival di Sanremo 1988. Il brano è passato alla storia per essere uno dei più romantici singoli d’amore, spesso dedicati anche nei karaoke. Eppure quel testo inizialmente fu scritto da Fabrizio Berlincioni per il fratello morto qualche tempo prima. Una volta decisa l’interpretazione di Leali (su musica di Franco Fasano), si optò per modificare parte del testo, trasformando la canzone in un brano d’amore. Implicitamente diventa così un messaggio di serenità, che dimostra come un grave lutto non smetta di generare parole d’amore. Nell’ormai iconico e indimenticabile attacco del testo arrivato al pubblico, è ancora ravvisabile l’idea originale: Mi manchi
Quando il sole dà la mano all’orizzonte
Quando il buio spegne il chiasso della gente. La stanchezza addosso che non va più via Come l’ombra di qualcosa ancora mia
.

Massimiliano Beneggi