Jessica Morlacchi è stata una delle protagoniste rivelazione dell’ultima edizione di Ora o mai più, terminato sabato scorso, dove si è classificata seconda, dietro a Paolo Vallesi, e davanti all’altra grande favorita, Silvia Salemi. Jessica la ricordavamo per essere stata la voce di un gruppo non proprio irrinunciabile che vinse Sanremo Giovani nel 2001 per poi spopolare nell’estate di quell’anno con il tormentone Wwwmipiacitu: parliamo dei Gazosa, a cui non venivano risparmiate parodie e critiche amare. Dopodiché il gruppo si sciolse e per lei iniziarono a chiudersi le porte del successo. Va detto che quella baby band emerse in anni in cui ancora non eravamo abituati a teenagers idoli dei talent, e quindi la sua fama non poteva raggiungere quella che ottennero tanti anni dopo suoi colleghi come Il Volo o Cristian Imparato. Jessica così sparì dal circolo mediatico, ma nel frattempo continuava a fare musica, in attesa di potere riemergere. E così arriviamo a questa grandissima occasione che ha saputo sfruttare alla grande con Ora o mai più, dove ha portato anche messaggi importanti di una rinascita personale dopo tanti attacchi di panico che l’hanno massacrata molto più della lontananza mediatica. La sensazione è che Jessica, coadiuvata da Red Canzian, possa essere davvero un’eccezionale riscoperta della musica italiana. Voce potente, intonata, non sguaiata, elegante anche negli atteggiamenti, e un’età giovane che le consente di sognare ancora tantissimo. Tutto troppo normale? Può darsi, Jessica è la classica ragazza normale che sa cantare benissimo con passione, e con interpretazione vera: oggi la normalità è più rara di qualunque altra qualità, e per questo la sua Senza ali e senza cielo, scritta proprio dal coach ex Pooh, ha tutti i crismi per essere un bellissimo singolo di rilancio. Le fragilità a volte vengono ripagate col grande impegno.

La canzone, di cui proponiamo sotto il video e il testo completo, parla proprio di una rinascita. La storia d’amore, nel brano, è terminata e lei riassapora finalmente quella libertà che lui le negava, senza accorgersi dei suoi bisogni. Lei sognava, desiderava l’impossibile in un un mondo difficile,voleva la neve dai fiori e le stelle dalla terra; lui la vedeva egoista e sbagliata in tutto quello che faceva. Così la storia è stata trascinata troppo a lungo con una sofferenza che l’ha fatta morire dentro: non era vita, era una morte. Doveva apparire sempre in un certo modo, e con ipocrisia dimenticava di essere chi desiderava davvero poter provare a emergere. Era senza ali, perché lui gliele tarpava, e senza un cielo immenso in cui credere. Ora è tornata dall‘inverno per non andare più via fino alla fine della sua vita.

Bentornata Jessica! Avevamo bisogno di una bella normalità!

Massimiliano Beneggi

Se la sofferenza supera ogni limite
vivere è morire
mi tremavano le mani e tu non c’eri mai
come si fa a dimenticare
che desideravo avere stelle dalla terra e fiori dalla neve
mentre tu ti accorgevi di come ero in guerra
l’egoismo non ci vede

Senza ali e senza cielo
non riuscivo più a parlare senza addosso le apparenze dell’ipocrisia
non so più buttarmi via
io non cadrò

Senza ali e senza cielo
l’universo è tutto qua
dall’inverno si ritorna e non si va più via
finché non si muore più, mai più
finché non si muore più.