‘TI VOGLIO SENZA AMORE’

Non fu certo un successo indimenticabile in termini di vendite, ma questo tutto sommato interessa anche poco agli appassionati di musica. Per questo oggi, a distanza di dieci anni esatti dalla sua uscita, torna ad essere più che mai interessante approfondire Ti voglio senza amore, la canzone con cui Iva Zanicchi partecipò a quella che ad oggi resta la sua ultima esibizione sul palco dell’Ariston. 2009: era anche l’anno di Luca era gay di Povia. Le polemiche sul diritto di tutti ad amare furono al centro dell’attenzione mediatica, ma forse non valevano per Ti voglio senza amore.

UN RAFFINATO EROTISMO

Un brano intenso, diretto e appassionato, che si sviluppa come la storia stessa che racconta. Il testo raffinato e delicato, di Franco Fasano e Berlincioni (autori già di Mi manchi e Ti lascerò, giusto per citarne un paio), assolutamente privo di volgarità, è una vera poesia erotica nel senso stretto del termine, che poggia su una melodia lenta. Un vero accompagnamento musicale da ascoltare con attenzione o come sottofondo con luce soffusa in un piano bar; di sicuro non un rock pop al pari di quello cantato oggi da Emma. La voce di Iva fu scelta, dopo un provino scartato anni prima interpretato da Fiordaliso, per il suo calore con cui poteva dare quella dolce sensualità oramai troppo poco ricorrente. Oggi o si urla o non è musica.

LA CANZONE

È la storia di una donna che ha vissuto tante delusioni d’amore, frustrazioni che l’hanno portata a non volere più alcun sentimento, ma solo una relazione dì passione. Alla fine, però, si innamora ugualmente di lui e non si accontenta più del puro istante. Tanto che alla fine lo chiama amore. Niente di diverso di quanto cantato da Emma con Io sono bella.

LE POLEMICHE

Che non fosse di immediata empatia lo sapevano bene gli autori e la stessa Zanicchi, che volevano una canzone in grado di raccontare con garbo l’eros e l’attrazione fatale, quasi mai fatta di sola carne. Quello che non potevano prevedere era la reazione tutt’altro che accogliente ricevuta dai media dell’Italia benpensante. Tema delicato quello del sesso senza amore, specie se cantato da una signora come la Zanicchi, in quell’epoca eurodeputata fra le file di Berlusconi, da sempre bersaglio preferito delle battute di Roberto Benigni, ospite quell’anno alla prima serata del Festival condotto da Bonolis. Il comico toscano dedicò quattro minuti e mezzo del suo monologo a una serie di critiche sprezzanti nei confronti della canzone, che ancora non era stata ascoltata. Le battute di dubbio gusto che si concentravano pedissequamente sull’età della Zanicchi e sulla frase Non finire presto e arrivavano a immaginare una liason in camporella tra Iva e il Cavaliere, si trasformarono in una critica persino dal punto di vista poetico: Una volta non si poteva essere così espliciti, si usavano metafore. Niente di più gratuito: Ti voglio senza amore è, ad oggi, la canzone che racconta della voglia di sesso al femminile con le parole più eleganti mai ascoltate. La volgarità si ha quando si tocca con esasperazione i più bassi fondi dell’esistenza umana, e non era certo il caso di questa canzone. A Benigni faceva effetto sentirla cantare dalla Zanicchi, nessuno però si stupisce oggi di Emma. Sono migliorati i tempi per cui anche le donne possono cantare certe sensazioni oppure la parità nel sesso vale solo per l’orientamento di genere ma non per l’età? È politicamente accattivante forse profetizzare che l’amore e la passione siano sempre i medesimi a prescindere dal sesso del partner, ma lo è meno se si presume che quella uguaglianza valga anche per i sentimenti tra le lenzuola a qualunque età. Che l’attacco di Benigni avesse un sapore politico del resto era evidente. Le risate di Bonolis che lasciò agire il comico fecero infuriare Iva, che dichiarò finita la sua carriera sanremese. Il brano fu penalizzato anche dal tardo orario di esibizione, oltre che dal monologo di Benigni che ne fece di fatto un brano zimbello: fu immediatamente eliminato dalla gara e, inserito nell’album Colori d’amore, si perse nei bassi fondi delle classifiche Fimi. È proprio vero: la bella musica non sempre collima con le vendite. Che invece vanno a braccetto con la pubblicità e, ahinoi, con la politica. Meglio ancora se di un certo colore. Ora, però, è arrivato il momento di restituire quella dignità a un brano di grande spessore, volutamente poco capito quell’anno.

OBIETTIVO SANREMO 2020?

Ecco il testo e il video audio di Ti voglio senza amore. Intanto Iva, che lo scorso anno avrebbe avuto pronto un inedito di Bacalov ma non fu chiamata da Baglioni, forse sta facendo un pensiero all’edizione 2020, quando festeggerà anche un compleanno importante. Ecco perché allora, probabilmente, non è ancora stata pubblicata nemmeno la canzone scritta per lei in primavera da Malgioglio: che abbia un doppio colpo in canna pronto per tornare sul palco dove trionfò tre volte?

Massimiliano Beneggi

Ti voglio senza amore
Senza una dipendenza e la morale persa
Nel labirinto che c’è dentro al cuore
Ti voglio senza amore
Perché non sia in perdenza
Il mio senso di incoscienza e per non farmi male
Ti voglio senza amore
Ti voglio senza niente
Sentirti fino in fondo
Per non averti in mente
Perché non me ne importa di quello che farai dopo di me
Ti voglio senza amore
Perché mi fa più effetto
Averti dentro un letto che pensarti con faso pudore
Però ti tengo stretto finchè non mi farai gridare sì si
Ti voglio senza amore
Ho perso troppo tempo
A dare agli altri tutto restando sempre vuota dentro
Ti voglio senza amore perché una volta tanto io voglio pensare a me a me
Ti voglio senza amore, quel tanto che mi basta
Ad inventarmi un trucco, per perdere la testa
Amare le tue mani, ed il tuo corpo acceso su di me
Ti voglio senza amore, ma dammi tutto il resto
Fai quello che ti piace, però non finire presto
Ti voglio senza amore, ti voglio solamente
Mi basta che mi trovi, che ci proci, che ti muovi e che tu voli
Come faccio io con te
Ti voglio senza amore, amore