Tutti contro Amadeus. Tutti parlano di Sanremo, come mai hanno fatto fino ad oggi. Il motivo? Presto spiegato: il Festival è sempre centro dell’attenzione mediatica dalla metà di gennaio fino a metà febbraio, quindi parlarne e farsi trovare al centro delle polemiche è tutta pubblicità (o campagna elettorale) per chi si infila nei dibattiti della kermesse.
ELISABETTA GREGORACI
Elisabetta Gregoraci attacca Amadeus e Savino per essere stata rifiutata nel cast de L’Altro Festival (ex DopoFestival), in quanto sarebbe in atto una composizione di comici di sinistra che mal si coniugherebbe con la vicinanza di Briatore alla destra, e quindi della sua ex consorte. Ci risiamo, la politica come scusa per fare polemica e apparire. Savino, per ora, non risponde, mentre Amadeus risponde che nella vita esistono i no e bisogna accettarli. Come dargli torto? La Gregoraci è consapevole di essere rimasta una delle poche con un lavoro dopo lo scandalo Vallettopoli, forse proprio in virtù del suo matrimonio? In nome di cosa avrebbe dovuto condurre lei insieme a Savino? La scelta non potrebbe essere semplicemente professionale per evitare di mettere alla berlina la figura di una soubrette nata ne Il Malloppo con Pupo e pressoché statuina in Made in Sud e Battiti Live?
FRANCESCA SOFIA NOVELLO
A proposito di donne, la seconda polemica delle ultime ore è tutta su questo argomento: la presentazione delle dieci donne non è piaciuta a qualcuno, soprattutto per la frase con cui Amadeus ha ufficializzato la presenza di Francesca Sofia Novello. L’ha citata per la sua straordinaria bellezza e per la sua capacità di stare un passo indietro rispetto a un uomo importante. Parliamo di una modella ombrellina che non ha velleità di fare la tata come Mary Poppins ma che fa della bellezza fisica il suo lavoro. Qualcuno la conosceva se non per la sua bellezza e per essere la compagna di Valentino Rossi? Sa stare un passo indietro senza volere prevaricare o esagerare. Sa fare quello che la Gregoraci non sa fare. Ecco piovere le prevedibili accuse di sessismo. Prevedibili perché ormai nel mondo dei social funziona così. Claudia Gerini e Ambra Angiolini (due attrici nate artisticamente con Boncompagni, le cui trasmissioni mettevano al centro le ragazze, pur sempre scelte per la loro bellezza spesso adolescenziale) scrivono che nel 2020 non può succedere tutto questo guidano al boicottaggio del Festival. Gioverebbe ricordare che Gabriel Garko nel 2015 non fu certo scelto per talento nella conduzione, ora è quindi diventato un insulto parlare della bellezza di una donna. Se questo è il progresso, era meglio prima: vai a fare un complimento a una donna e ti ritrovi alla gogna. Rancori irrisolti per non essere state chiamate sul palco insieme alle tante (troppe) donne sul palco? Forse avrebbe fatto piacere anche alle ex lolite di Non è la Rai fare parte di quelle dieci bellissime donne.
SELVAGGIA LUCARELLI
Infine una polemica di cui non varrebbe nemmeno la pena di parlare, ma che va citata per spiegare definitivamente il tono di queste assurde discussioni contro Amadeus e il suo Festival. Selvaggia Lucarelli, che nessuno ha pensato di corteggiare nemmeno come portaborse di Amadeus, critica il direttore artistico perché non forma la sua carriera sui social e ha un profilo di coppia su Instagram gestito dalla sua compagna Giovanna Civitillo. Ma è necessario interessarsi ai social per sapere fare il proprio lavoro? Come se per dirigere e condurre il Festival, negli anni ’90, si fosse richiesto a Pippo Baudo di interessarsi di Windows ’95 o peggio ancora di possedere un Game Boy, visto che per la maggior parte delle persone i social sono un giochino.
Polemiche assurde. Probabilmente non ci crede nemmeno chi le solleva, l’importante è parlare di Sanremo però, almeno non si viene dimenticati nel mese in cui l’Italia guarda solo alla riviera ligure.
Amadeus è eccessivamente buono, risponde a tutte le critiche con eleganza. Ha voluto tante (forse troppe) persone al suo fianco: così ha scontentato inevitabilmente gli esclusi, che lo attaccano ora come non è mai stato fatto con nessun altro collega. Alla faccia delle belle parole di circostanza iniziali su cui tutti condividevano: Bravo Amadeus! Se lo merita! In quel momento il direttore artistico non aveva ancora fatto le sue scelte per il cast, ma sicuramente non c’entra nulla, siamo noi che pensiamo male e che dovremmo ravvederci di fronte a un sessista da temere, che ha voluto una fascista come Rita Pavone nei Big. (Rileggi qui l’articolo storico sulla polemica per la partecipazione di Rita Pavone)
Massimiliano Beneggi