Nell’era della digitalizzazione informatica che, con il lockdown, è stata sdoganata anche dai più anziani, una grande forza del servizio pubblico rimane inestinguibile. Parliamo di Televideo.

Utile, pratico, snello, quasi impeccabile (talvolta vengono attribuiti a Pippo Baudo 85 anni oppure viene segnalata una semifinale Juve-Inter dimenticando che al posto dei nerazzurri gioca il Milan), il teletext di casa Rai è ancora una grande fonte di informazione. Tradizionale e di famiglia, tutti gli italiani si sono lasciati appassionare dalle informazioni certificate e chiare date da Televideo. Ora sempre più rinnovato.

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Da qualche giorno sono sparite le sezioni ‘Politica’ di pagina 120; Cronaca, che occupava la pagina 140; Cultura, tradizionalmente ad appannaggio della pagina 160. Sono arrivate le sezioni Attualità (pagina 110), Notizie (pagina 130), Focus (pagine 150 e 160). Un modo rinnovato di leggere le news, che vengono così suddivise in categorie che uniscono politica estera e cronaca nella parte dedicata all’attualità, mentre la politica italiana finisce essenzialmente nella sezione delle notizie. Si amplia l’offerta degli approfondimenti culturali divisi ora in due sommari intitolati appunto Focus.

Come sempre ci vorrà un po’ di tempo prima di abituarsi alla nuova impaginazione, che propende per una maggiore attualizzazione rispetto al modo di raccontare oggi le notizie. Nemmeno il telegiornale è più quello di una volta: la politica e la cronaca sono sempre più intersecate tra loro finendo con l’essere argomenti della stessa realtà. Si dirà: ha senso oggi sprecare tempo su un teletext quando si possono leggere notizie, ben più approfondite, sul web? Si risponderà: ha senso oggi sprecare tempo sui social di talune improvvisate influencer o su siti acchiappalike (e soldi) che non informano ma deprimono la società?

Mediaset, al contrario della Rai che continua a investire su questo servizio, ha deciso da oltre un anno ormai di conservare un teletext praticamente inutile. Frasi non concluse che costringono ad andare su Tgcom per arrivare in fondo al periodo, notizie spesso non aggiornate, pagine non coincidenti con quanto scritto, sezione Calcio praticamente cancellata. Mediavideo rimane in vita con il solo scopo di pubblicizzare quanto viene offerto dai servizi web del Biscione. Onestamente uno spazio sprecato.

Televideo, invece, continua a confermarsi come un portale preciso, sintetico e puntuale che vuole continuare a esistere con la stessa efficacia di quando nacque 36 anni fa. Pur nella consapevolezza che i tempi siano cambiati, e di conseguenza siano mutate anche le esigenze: l’informazione e la cultura, però, continuano a essere l’essenza di una società. Ecco perché Televideo rappresenta la speranza in un mondo sempre più incline al trash e alla strabordante ignoranza che viene proposta come positiva leggerezza dell’essere. L’alternativa è informarsi e dare spazio al teatro, alla musica. Alla cultura, quella vera.

Massimiliano Beneggi