Da domenica scorsa su Il Giornale.it è on line uno dei prodotti letterari, teatrali e (inevitabilmente) musicali più significativi degli ultimi tempi. Enrico Ruggeri, con la sua inconfondibile e amabile voce, legge Pirandello.
Un evento che testimonia l’incontro tra due modi molto simili di intendere la vita e l’animo umano, sebbene sia la prima volta che il cantautore si spinga a un progetto come questo. E’ nota la passione di Ruggeri per la letteratura e per la filosofia (in Frankestein del 2013 potè addirittura creare un concept album basato su un riadattamento del romanzo di Mary Shelley in chiave nietzcheiana). In questa occasione la sua voce da affabulatore, che assume un tono di importanza anche leggendo la lista della spesa, ci accompagna quindi nella lettura di grandi classici come La giara, Il pipistrello, La Patente (celebre per l’etichetta di iettatore che viene assegnata a un personaggio che ottiene una patente proprio di porta jella). Ruggeri (il 23 luglio al Castello Sforzesco di Milano per un evento musicale ne La Milanesiana) e Pirandello sembrano due anime destinate a presentarsi insieme. Per cultura, ironia, raffinatezza, osservazione, pensiero. L’unico tarlo umano ammissibile cerca risposta a una domanda: “Perchè siamo quel che siamo?”. Tutto il resto è poco più che un gioco: la vita umana e il suo scopo no.
L’ironia di Luigi Pirandello viene così impreziosita in virtù della sua capacità di raccontarci vere e proprie sceneggiature teatrali sull’animo umano e sui suoi tormenti. Chi siamo se non chi decidiamo di essere? Il dualismo tra realtà e finzione, tra tragico e comico, tornano così a essere letti in tutta la loro attualità da uno dei cantautori in grado di rendere musicale ogni cosa, anche mentre parla. Uno che sa cosa sia la cultura e non la tiene per sè: uno che, probabilmente, in qualche Palazzo di governo avrebbe già risolto tante questioni. Non tanto perchè sia infallibile, quanto per la sua discrezione e per la sua eleganza con cui sa realizzare ogni forma d’arte, mantenendo umiltà e altresì decisionalità. L’esatto opposto di chi solitamente guida Stato o Regioni. Ruggeri conferma così una rara capacità di proporre quanto di più alto possa esistere, facendolo passare come se fosse qualcosa di estremamente facile e alla portata di tutti. Lo fa da sempre: nelle sue canzoni, nei suoi libri, nelle sue trasmissioni radiofoniche. Così, senza battere ciglio, ecco che ci ritroviamo ad ascoltarlo e a farci incantare…e, guarda un po’, alla fine scopriamo di esserci imbattuti nientemeno che in una lettura pirandelliana! Ruggeri è uno di quei tesori della cultura italiana da tenere sottochiave.
Chissà se presto, allora, non arriverà una canzone del cantautore milanese dedicata proprio a Pirandello!
Massimiliano Beneggi