La notizia vera è questa: Sanremo 2021 sarà Sanremo. Un Festival a tutti gli effetti insomma, Covid permettendo. Il Festival di Sanremo ha bisogno del suo pubblico e non si farà a porte chiuse, parola di Amadeus.
È impossibile prevedere come si evolverà la situazione legata al Coronavirus che ha paralizzato il Paese quest’anno. Questo è il motivo per cui è corretto restare prudenti e continuare a usare il condizionale quando si parla del Festival di Sanremo 2021. Tuttavia è importante leggere le situazioni con ragionevole attenzione.

Ieri, al Festival della tv e dei nuovi media di Dogliani, Amadeus ha dichiarato:
Non c’è nessun piano B per Sanremo, deve essere nella totale normalità. O si fa con il pubblico o nulla. Senza il pubblico Sanremo non si può fare, è impensabile lasciare la platea con gli spettatori distanziati, è impensabile mettere gli elementi dell’orchestra ogni due metri. L’Ariston è un tempio meraviglioso, ma gli spazi sono ridotti. E poi come fai a dire a Fiorello di non sputarmi l’acqua sul collo.
È bastato questo a scatenare l’agitazione che ha fatto creare titoli preoccupanti, mettendo in seria discussione la kermesse del prossimo anno. Fatto che al momento non si può assolutamente presupporre.
La presenza di pubblico all’Ariston sarà possibile nella stessa misura in cui lo sarà in qualunque altro teatro. Sappiamo bene che la ripartenza dei teatri è prevista nella seconda metà di ottobre. Così come sappiamo che potrebbe esserci una seconda ondata del virus in inverno. Dunque tutte le attività in tal senso sono a rischio. Ragionando quindi sulle aperture previste è lecito sperare che a marzo potremo nuovamente essere seduti in platea. Nessun allarmismo allora. Non solo perché eventualmente si farebbe sempre in tempo a rinviare di ulteriori settimane l’evento, ma soprattutto perché lo stesso Amadeus continua l’intervista così.
“Il 17 dicembre svelerò su Rai1 tutto il cast del Festival, non solo i giovani, ma anche tutti i big. Tra cantanti in gara e ospiti ci sono 50 persone che ti vorranno bene tutta la vita, gli altri 400 e passa ti augureranno come minimo di dare una capocciata forte da qualche parte”.
Dunque c’è tanto ottimismo da consentire al direttore artistico di guardare alla data del 17 dicembre con sicurezza e determinazione. Addirittura già ben consapevole che si farà tanti amici ma soprattutto nemici delusi dalla mancata selezione. Amadeus prevede 200 canzoni in più candidate alla nuova edizione.
Ecco perché, attualmente, è possibile solo pensare con fiducia. Forse qualcuno ha lasciato che insieme alle bandiere sul balcone sbiadisse anche lo slogan Andrà tutto bene. Ora, lo ricordiamo, l’ottimismo non è più un lusso, ma una necessità. L’ultimo Festival ha praticamente salutato il pubblico prima del lockdown, in tempo per consentire l’edizione numero 70. Sanremo ci sarà, e la storia dice che quando c’è Sanremo le disgrazie sono sempre state sospese. Non ci credete? Cliccate qui per leggere il nostro editoriale storico in merito.
Massimiliano Beneggi