Dal 4 al 14 maggio, al Teatro La Cavallerizza di Milano (corso Magenta) va in scena Circe, diretto e interpretato da Chiara Salvucci.
Un’isola, Eea, o un luogo altrettanto remoto nel mondo, dove il contemporaneo si fonde con il mito. Qui vive una dea, o una donna, indipendente e sapiente, dal carattere indomabile, capace di plasmare le forze della natura e, al tempo stesso, di mostrarsi ricca dei sentimenti più veri e umani: Circe. Molto lontana dalla figura femminile tradizionale, è stata per molto tempo mal interpretata e stereotipata, appiattita nel ruolo della terribile maga, archetipo della donna pericolosa, seduttiva e ingannatrice.
È per noi invece molto di più: simbolo e modello contemporaneo di donna potente, non sacrificale, appartiene pienamente a sé stessa ed è capace di destabilizzare e sfidare le griglie comportamentali e i ruoli prestabiliti di una società che fatica a sopportare l’autonomia femminile e il suo rapporto con il potere maschile, da sempre.

La sua storia si specchia nel nostro tempo e nelle sue sfide, in un viaggio emozionante tra mito e realtà, tra passato e presente, tra la scoperta di ciò che siamo e del mondo che ci circonda. Circe è stata a lungo silenziata, ma sarà proprio la sua “voce umana” ora a raccontarci una storia differente. La sua storia, la nostra.
“Circe” è il primo spettacolo di Cantiere Circe, un gruppo di lavoro aperto e dinamico, promosso dalla Compagnia Corrado d’Elia, un esercizio di sguardo, di scoperta e di osservazione sul mondo femminile.
Attraverso l’unione di diversi talenti in una pratica artistica multidisciplinare e collettiva, Cantiere Circe si dedica alla creazione di spettacoli teatrali, indagando il nostro tempo, generando nuovi immaginari, nuove visioni e nuove possibilità interpretative, valorizzando una coscienza che possa tracciare vie d’uscita da ogni costrizione identitaria e di genere.
Comunicato stampa ufficiale