Alla fine Giorgia Meloni ha lasciato Andrea Giambruno. Il presidente del Consiglio ha voluto mettere così pubblicamente la parola fine a una relazione che durava da quasi dieci anni e che negli ultimi giorni era andata sotto i riflettori di tutti. Fino a diventare addirittura spettacolo.
Ecco, è proprio questo punto che ci deve interessare. Non le dinamiche private di una coppia, che aveva tutto il diritto di proteggere la riservatezza familiare da ogni intrusione esterna. Ora alcuni giornali si domandano se ci fossero già problemi tra Meloni e Giambruno prima dei servizi di Striscia la Notizia (e ripetutamente proposti a destra e manca in diverse trasmissioni). Ma la cosa non riguarda nessun altro se non i diretti interessati. Quello su cui occorre riflettere è che una campagna mediatica contro Giorgia Meloni abbia fatto esplodere definitivamente una famiglia. Per la nostra società e per la televisione, una drammatica sconfitta.

La storia si ripete: non potendo attaccare sul piano politico chi governa, si tocca la sfera privata. Ne sa qualcosa anche Matteo Salvini, la cui relazione già in atto da anni con Elisa Isoardi divenne un caso solo quando divenne Ministro degli Interni nel 2018. Anche in quel caso frecciatine e pesanti battute provenienti dai media contribuirono a far naufragare l’amore tra i due.
Superfluo dire (ma giova ricordarne la cattiveria usata da troppi) quanto è stato fatto con Silvio Berlusconi. La vita privata del Cavaliere è stata sviscerata al punto da romanzarla, farla diventare uno slogan dell’opposizione e quindi lasciarla immaginare come un fatto di interesse nazionale.
Ma perché si entra così a gamba tesa nella sfera più intima delle persone? È chiaro che qui non si tratta di giocare sul pettegolezzo riguardante personaggi pubblici (che comunque hanno sempre diritto a vivere la propria serenità privata). C’è in atto una vera e propria campagna denigratoria con cui cerca di far crollare un presidente, non avendo gli elementi per farlo politicamente. Più che satira, appare bieca informazione gossippara che strizza l’occhio ai social.
Del resto da qualche giorno i video che riguardavano Giambruno e le sue battute nei fuori onda erano diventate argomento virale sul web. Ormai questo mondo digitale lo conosciamo fin troppo bene: le bacheche dei commenti sono frequentate anzitutto da haters assetati di cattiverie, che come vampiri sono disposti a qualunque cosa pur di succhiare il sangue fuoriuscito da persone importanti. Se, però, la televisione per creare il suo intrattenimento, presta il fianco a questo genere di volgarità mediatica, è la fine. Il diritto di satira si confonde con la possibilità di insulto gratuito nei confronti della dignità umana. Il varietà scompare diventando becero tentativo di fare spettacolo sulla pelle altrui. Contento ora Ricci di quel che hai generato?
La televisione può fare molto di meglio. Anche laddove si voglia andare oltre il puro intrattenimento e sollevare qualche polverone utile alla società per muoversi adeguatamente (e Striscia negli anni ha dimostrato di saperlo fare con intelligenza), non è certo affar suo pungere una famiglia. Quello diventa accanimento, che non faceva ridere i giorni scorsi e fa drammaticamente riflettere oggi.
La televisione di intrattenimento torni a essere tale e a farci rilassare. Per angosciarci ci sono i telegiornali e per chi ha necessità di abbeverarsi del male altrui, esistono sempre i social. I linguaggi del piccolo schermo, però, restino diversi una volta per tutte.
A proposito, alla faccia di una tv italiana che sarebbe diventata, secondo alcuni, TeleMeloni. In ogni caso Giorgia, annunciando la fine della sua relazione sentimentale pubblicamente, ha messo a tacere tutti con la sua consueta eleganza. Chi ci rimarrà peggio sarà la sinistra, che ora dovrà di nuovo inventarsi qualcosa di più intelligente per cercare di abbattere l’unico governo eletto degli ultimi 15 anni.
Massimiliano Beneggi