Sono già trascorsi 15 anni dal Novembre più musicale di sempre. Il mese noto per le piogge e il cielo grigio nel 2008 diventò una canzone tra le più leggendarie della discografia italiana. Un vero tormentone autunnale, in un’epoca che ancora conosceva tormentoni solo in estate. A cantarla, Giusy Ferreri. Ripercorriamo quel successo e non possiamo non notare una certa somiglianza tra l’esordio di Giusy è quello di Angelina Mango quest’anno.

Giusy Ferreri si era da pochi mesi classificata seconda alla prima edizione di X Factor, posizionandosi subito dietro agli Aram Quartet. Come spesso sarebbe accaduto anche in seguito in ogni talent show, tuttavia, la vittoria finale anche in quel caso non corrispondeva con quella “popolare”. La trionfatrice morale fu Giusy Ferreri, voluta fortemente da Simona Ventura nella sua scuderia. Tre giorni dopo la finale, uscì il suo primo successo, firmato da Tiziano Ferro e Roberto Casalino: Non ti scordar mai di me. Una vera hit estiva. Anche chi non aveva guardato X Factor cominciava a sentire parlare di questa ex commessa del supermercato che aveva creduto nel suo sogno di diventare cantante. Con Novembre tutto questo non fu più solo un’ipotesi: era a quel punto impossibile non conoscere Giusy Ferreri.
La canzone, scritta sempre da Casalino e prodotta da Ferri, venne fatta uscire il 23 ottobre, lanciando di fatto l’album Gaetana che avrebbe esordito sul mercato il 14 novembre arrivando subito al secondo posto delle classifiche. In sole 7 settimane arrivò a vendere 350 mila copie. Il merito fu sicuramente moltissimo di Novembre.
Un brano dalle atmosfere immaginifiche, basato proprio sulla voce particolare di Giusy, con un largo uso di vocali. L’obiettivo era chiaro: fare esprimere al massimo le peculiarità di questo nuovo fenomeno pop. L’introduzione del pezzo, con una serie infinita di “Ho”, è indimenticabile. A quel punto iniziava il testo della canzone.
La storia raccontata era quella di una relazione malata conclusasi finalmente a novembre. Lei, sempre forte di carattere e sicura di ogni sua azione, era sempre soggiogata dalle scelte di lui a cui non riusciva a dire di no. Se questi imponeva di fermarsi, lei rimaneva inerme. Tutto a un tratto il mondo intorno era come non esistesse più. Era novembre, come il mese in cui dopo tanto tempo lei si sarebbe decisa a troncare la relazione. Così, da un novembre precedente che vedeva spegnere ogni energia, ecco che si passava a un novembre che regalava vita. Tutto si riaccendeva in un istante. Qui era magnifico l’uso delle parole da parte di Casalino, che usava il verbo “riaccendere” in contrasto al crollo della passione, a cui di solito invece viene associato quel termine. In questo caso spegnere la passione significava sapere dire un no importante. Riuscire a riappropriarsi della vita.
Insomma l’abbiamo cantata tutti, facendoci tormentare per un mese intero (e molto di più). Ma quel Novembre era davvero un bell’inno di libertà e di amore per se stessi. Rileggiamo qui sotto il testo completo di un brano ancora oggi iconico per questo mese.
Massimiliano Beneggi
Ho difeso le mie scelte
Io ho creduto nelle attese
Io ho saputo dire spesso di no
Con te non ci riuscivo
Ho indossato le catene
Io ho i segni delle pene
Lo so che non volendo ricorderò
Quel pugno nello stomaco
A novembre la città si spense in un istante
Tu dicevi basta ed io restavo inerme
Il tuo ego è stato sempre più forte
Di ogni mia convinzione
Ora a novembre la città si accende in un istante
Il mio corpo non si veste più di voglie
E tu non sembri neanche più così forte
E come ti credevo un anno fa a novembre
Ho dato fiducia al buio
Ma ora sto in piena luce e in bilico
Tra estranei che mi contendono
La voglia di rinascere
A novembre la città si spense in un istante
E tu dicevi basta ed io restavo inerme
Il tuo ego è stato sempre più forte
Di ogni mia convinzione
Ora a novembre la città si accende in un istante
Il mio corpo non si veste più di voglie
Tu non sembri neanche più così forte
E come ti credevo un anno fa a novembre
E tu parlavi senza dire niente
Cercavo invano di addolcire
Quel retrogusto amaro di una preannunciata fine
Novembre, la città si spense in un istante
Tu dicevi basta ed io restavo inerme
Il tuo ego è stato sempre più forte
Di ogni mia convinzione
Ora a novembre la città si accende in un istante
Il mio corpo non si veste più di voglie
E tu non sembri neanche più così forte
E come ti credevo un anno fa a novembre