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Oggi 9 novembre facciamo gli auguri di buon compleanno (il 55º) a un indiscusso protagonista della musica italiana, un grande cantautore che manca dalla gara di Sanremo dal 1993 (Clicca qui per vedere il video della sua partecipazione con Non so più a chi credere) , e chissà che non torni presto. Auguri a Biagio Antonacci che con l’ultimo album uscito un anno fa, Dediche e manie, ha sviluppato il suo disco forse più alto anche se non subito compreso. Quest’estate il singolo Mio fratello ha ottenuto un ottimo successo grazie anche al video girato con Beppe e Rosario Fiorello. Ecco la nostra recensione dell’album Dediche e manie.

Un album definito da lui stesso “biagissimo”: sì, perchè in effetti le 13 canzoni tutte scritte da lui testo e musica, sono l’espressione del Biagio più autentico, che si lascia andare senza vergogna ai sentimenti, alla voglia di libertà e di vita. Un album che, come descrive il titolo, presenta dediche a figure rilevanti nella sua esistenza, e qualche piccola mania e tormento personale. L’album si apre con “Il migliore”, che lo stesso Biagio ammette essere dedicata a se stesso: una proposizione a cominciare ad essere il migliore senza vergognarsi di voler vivere senza dannarsi la memoria dei possibili errori del passato : “se rendi nuda la memoria la testa inizia a funzionare”. E’ davvero un bel manifesto, una filosofia di vita da leggere parola per parola, e che non si può non condividere. In altri passaggi la canzone cita così: “Sentire gloria sulla pelle con rigorosa educazione, un po’ di ego non fa male”. E ancora “Usare meglio anche il dolore, tutta sta roba che t’avanza è tutta roba da buttare”: non dobbiamo aver paura di essere felici.   “Mio fratello” è il ritratto di una figura familiare ribelle, sparito dalla famiglia, non cattivo ma doloroso, anche solo nel ricordo, per avere rovinato quanto creato dai genitori. Bellissima la musica da banda nel ritornello prima di un frammento rappato in dialetto siciliano da Mario Incudine.  “Sei nell’aria” è il Biagio che canta d’amore con la speranza di essere diverso e la voglia di vivere che ritorna in un attimo. “Un bacio lungo come una canzone”, a tratti ha sonorità che ricordano Lucio Dalla (a cui sembra essersi ispirato anche per “Stanco”): il bacio, non può essere diversamente per un cantautore che da 30 anni emoziona il pubblico, è paragonato a una canzone che prende ritmo dalla batteria. E’ un sentimento comune quello di sentire un’orchestra immaginaria suonare sotto mentre si bacia la persona che si ama. “In mezzo al mondo”, primo singolo dell’album che da settimane sta spopolando, riporta Biagio a sonorità anni ‘90, decisamente commerciali, e che si coniugano bene con un testo d’amore profondo come piace esprimere al cantautore di Rozzano. “Fortuna che ci sei” è il brano dove è contenuta la citazione da cui prende il titolo l’album “quante dediche e manie”. Qua la dedica a una donna coraggiosa, a cui la vita non ha regalato nulla. Una donna che meritava più libertà, più verità: una donna senza regole, ma è con le regole che ci si libera. In “Vorrei amarti anch’io” un uomo dà un addio a una donna che deve poter vivere la sua vita senza pensare troppo a una persona a cui non riesce a dare fiducia perchè è uno spirito troppo libero per lei, e che al tempo stesso ama più di se stessa. “L’addio che mancava”, si candida a essere un singolo tormentone nella prossima primavera con quel ritornello che invoca la bella stagione di fronte a cui diventa meno difficile persino l’addio tra due persone che si amano. Bellissima la frase “L’equilibrio va sempre allenato”.  Un’altra bellissima canzone è “Perchè te ne vai”: una struggente preghiera a una ragazza perchè ritorni sui suoi passi e non abbandoni ciò che è stato costruito fin lì. In caso contrario, lui sarà disposto a rifugiarsi in un corso di meditazione.  “Stanco”: la confessione ad un amico di vivere un disagio interiore per troppe speranze che vorrebbe concretizzare ma sono ferme. La volontà di fare chiarezza: un momento di intimità con se stessi, il proprio passato: una stanchezza da cui si uscirà. Sonorità che potrebbero essere quelle del singolo della prossima estate. “L’appello dei popoli”, canzone per i migranti: popoli che arrivano chiamati da un sentimento di amore, senza volersi lamentare nonostante il mondo non sia tenero con loro. “Annina piena di grazia”: forse la più bella, la più struggente, la più delicata. Dolcissima dedica a un’amica scomparsa, che ha saputo vivere con coraggio e dignità una vita piena di dolore, e che ora può vivere in un fiore e farsi toccare dal sole. 

Massimiliano Beneggi

 

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