Giampiero Ingrassia e Lorella Cuccarini a teatro si chiedono cosa sia rimasto oggi dei valori della famiglia. Lo scorso anno protagonisti al Manzoni di Milano, dal 20 novembre andranno in scena al Teatro Olimpico di Roma. Ecco la recensione di TeatroeMusicaNews.
Non mi hai più detto ti amo, una commedia molto familiare, riflessiva attraverso spunti divertenti, rassicurante, scritta da Gabriele Pagnotta.
I bravissimi protagonisti si ritrovano, dopo lustri, dai fasti di “Grease” sul palcoscenico. Questa volta a impersonare i panni di Giulio e Serena, una coppia che vive da anni la sua quotidianità con i due figli universitari Tiziana (Raffaella Camarda, svogliata e poco convinta nel suo percorso) e Matteo (Francesco Maria Conti, orgoglio della famiglia, sempre preciso e puntuale). A Tiziana è affidata una frase particolarmente significativa in questo periodo storico: “Chi comanda ha paura di migliorare”. Tra cellulari che suonano durante la cena, unico momento in cui tutti e quattro possono condividere gioie e preoccupazioni, senza la fretta del mattino che costringe a colazioni veloci, tutto procede come in ogni famiglia italiana: c’è il disordine creato dai figli; la disattenzione di Giulio, medico di professione, verso Serena che chiede qualche coccola in più. Tutto sommato la normalità. Questa viene sovvertita improvvisamente da un pap test positivo che rende Serena più fragile, addirittura strana agli occhi degli altri tre componenti della famiglia. In realtà la donna che ha sempre mantenuto l’ordine in casa per gli equilibri familiari, riscoprendo la voglia di essere se stessa e di dare spazio ai suoi sogni di architetto. La malattia mette in crisi la coppia che capisce di aver vissuto per anni nell’abitudine, dando per scontato un sentimento che non veniva più ribadito nelle parole e nei fatti. Sarà ancora una volta la fantasia di Serena a rinnovare il rapporto e a rendere più entusiasmante la nuova vita della famiglia. Immancabile il ruolo prettamente comico, impersonato dal simpaticissimo Fabrizio Corucci, alias signor Morosini, logorroico paziente di Giulio. La perla assoluta sono le musiche originali di Giovanni Caccamo, che sottolineano le scene. Caccamo, vero cantautore di caratura internazionale, artista sensibile in grado di commuovere a ogni interpretazione, è il valore aggiunto di questa meravigliosa commedia. Ingrassia e la Cuccarini confermano ancora una volta di essere numeri uno nel teatro, irresistibili nelle scene con ballo: il talento grazie a Dio, nei teatri, esiste ancora. Lo spettacolo risponde affermativamente alla domanda se esistono ancora i valori della famiglia. Questa, sebbene si tenda ormai a sminuirne il senso, per giustificare realtà meno tradizionali, è ancora l’unico vero cardine a cui si ritorna, perché possa dare una qualità in più alla vita, anche nei momenti più difficili, quando tutto il resto ti abbandona. I veri valori rimangono solo tra le mura domestiche con chi ci vuole davvero bene.
Massimiliano Beneggi