Adriano è tornato, a modo suo, da eroe, da star assoluta, da Adrian. Nella prima puntata dell’evento televisivo più atteso della stagione, ieri Adriano Celentano è stato solo poco più che una comparsa in carne e ossa: due minuti di saluti al pubblico del Teatro Camploy di Verona, qualche consiglio a Natalino Balasso, tornato in tv dopo tanto tempo e in piena linea con lo stile celentanesco così come Nino Frassica, sempre irresistibile con il suo nonsense che avrebbe dovuto prima o poi incontrarsi con quello di Adriano, e tanta emozione sul volto del Molleggiato, felice come un bambino di potere finalmente presentare al pubblico la sua opera a cui ha lavorato per dieci anti.
Giá, dieci anni, forse anche qualcosa di più. È per questo che Adrian va considerato in qualche modo un capolavoro, che forse arriva tardi, quando i manga stanno un po’ passando di moda, quando Celentano per la prima volta non può più anticipare i tempi, come fece quarant’anni fa col primo rap italiano nella sua Prisencolinesionaiciusol, o come quando inizió quei monologhi poi copiati da tanti artisti in tv e a teatro. L’originalitá e la qualità altissima del prodotto rimangono qualcosa di veramente sublime, che entrerà nella storia della televisione, ma che forse non può più avere la forza che avrebbe avuto dieci anni fa.
Nessun monologo dal vivo dunque, ma tanta attenzione verso l’amore e la giustizia in questo cartoon che lo vede protagonista insieme a una Claudia Mori decisamente sensuale, ai limiti dell’erotismo immaginabile. Un bellissimo anime, non vi è dubbio, ambientato in una futuristica via Gluck. Forse avrebbe potuto non scegliere se stesso come protagonista, ma anche in questo sta il genio di Adriano, sempre esibizionista è sempre bello da vedere in televisione con quel sorriso che irradia i nostri teleschermi facendoci dire: è sempre un grande. Bellissime le musiche di Nicola Piovani e le sceneggiature di Vincenzo Cerami, disegni di Manara assolutamente perfetti, l’idea è meravigliosamente pazzesca e solo a fine spettacolo si può apprezzare realmente il cartoon. Quando si è capito che era questo il vero fulcro su cui si concentrava la smania di Adriano, e non lo show di anteprima, tirato un po’ troppo per le lunghe e curioso solo per la nostra voglia di vedere lui in televisione dopo quasi sette anni.
Niente di originale nei commenti sui social che lo criticano come non potevano fare anni fa, non esistendo. Celentano non fa, non lo ha mai fatto, una televisione immediata, a parte quando inserisce le sue memorabili canzoni. Adrian è un grande prodotto artistico, che arriva un po’ tardi rispetto ai tempi della novità, che dá tanti contenuti, a tratti confusi, con poco Celentano in carne e ossa, ma tantissimo Adriano, per chi lo conosce. Ci ha gia detto tutto quello che pensa, e lo farà ancora probabilmente, con bicchieri di acqua e lunghe pause, ora lascia la sua parola a un cartone. Se non è geniale, é un inimitabile rivoluzionario. Bentornato.
Massimiliano Beneggi