Buon compleanno Jannacci, ultimo poeta milanese degli ultimi

Il 3 giugno del 1905 nasceva una grande artista, la Diva per eccellenza, Wanda Osiris, che riposa al Monumentale di Milano. Come spesso ci capita di dovere constatare, anche quella di oggi è una data particolarmente importante per il mondo dello spettacolo. 84 anni, a Milano, nasceva uno dei cantautori più iconici della nostra città: Enzo Jannacci.

Con Gaber e Dario Fo ci accoglie ogni volta che si torna alla stazione di Garibaldi con questa gigantografia sui muri della Feltrinelli, per anni stabile alla Stazione Centrale. Jannacci fu indiscutibilmente poeta, umorista: non parlava apertamente di politica, ma graffiava con il suo modo di cantare che sembrava buttato lì un po’ per caso, come si fa quando si imbraccia una chitarra con gli amici e si strimpellano degli accordi. Con il suo modo di proporsi, Jannacci poteva dire qualunque cosa senza offendere nemmeno i destinatari della sua satira. Fu un apprezzatissimo chirurgo, Signore del cabaret (lui lo portò in Italia con i Gufi e Cochi e Renato), menestrello dalla comicità nera, come in Vengo anch’io no tu, dove si immaginava il suo funerale per scoprire l’effetto che avrebbe fatto sui presenti. Le sue 4 partecipazioni sanremesi sono storia della musica italiana: nel 1989 esordì con Se me lo dicevi prima, una sorta di autobiografia con cui omaggiava gli amici Gaber e Walter Chiari, quindi vinse il Premio della Critica con La fotografia due anni dopo. Nel 1994 vittima con Paolo Rossi della censura: la loro I soliti accordi dovette cambiare all’ultimo il grido Forza Italia! in Forza Baudo nella serata finale per evitare promozioni al neonato partito di Berlusconi. Infine nel 1998 ancora protagonista con Quando un musicista ride.

Ci ha insegnato con quel ghigno contagioso che Milano sa essere poetica (Via del campo traeva spunto da La morosa la va alla fonte), ironica e romantica. Poeta anche lui come De André delle categorie più umili. Mai volgare. Pugliese di origine, orgogliosamente milanese in tutto il suo essere campanilista per la Madunina. Uno degli ultimi a cantare D’Anzi senza vergogna. Jannacci non è mai morto per Milano: è solo nato il 3 giugno di 84 anni fa. È morto solo il modo elegante di fare musica e spettacolo: quello che non faceva like sui social perché non esistevano, ma faceva vendere e rimanere nella storia.

Massimiliano Beneggi

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