Sono Flavio Careddu, Irene Menna e Alessandro Visintainer gli autori della canzone che sabato 7 dicembre ha vinto la 62a edizione dello Zecchino d’oro.
Il brano, interpretato da Rita Longordo, 8 anni di Sanremo, si intitola Acca ed é una divertente filastrocca che gioca sulle parole che cambierebbero significato senza la lettera che quando resta sola è muta e silenziosa. Il senso della canzone è ben spiegato verso la fine: siamo tutti indispensabili, ciascuno con le sue peculiarità e possibilità. Anche le azioni che tendiamo a sottovalutare si rivelano determinanti e coinvolgere qualcuno senza rifiutare aiuti dà un significato diverso e più completo a quanto viviamo.
Una bella canzone che potrebbe essere ascoltata anche dagli adulti, che avrebbero bisogno di capire quando è il caso di lasciare spazio al silenzio. Ci basterebbero politici che intervenissero solo al momento opportuno, come fa la lettera H. I bambini, ancora una volta, ce le cantano e ce le suonano meglio di altri moralisti. Forse per questo gli autori del brano hanno optato per lo Zecchino e non per Sanremo. Anche se, con Rita, arriveranno indirettamente lo stesso nella città dei fiori. Ecco video e testo di Acca.
Massimiliano Beneggi
C’è chi dice che non servo perché un suono non ce l’ho,
Chi mi crede senza senso, quasi inutile, però! Yo
Io non penso, io non prendo alla lettera gli insulti,
So che valgo, so che gli ultimi sono primi per virtù! Yo!
Uno schiocco delle dita sarà “sciocco” senza me
E le “mosche” voleranno “mosce mosce” intorno a te!
Se io manco, puoi star certo che la festa finirà,
Più nessuno riderà!
Sono l’acca -a
Tra le lettere, Sono quella meno scritta!
Su due lunghe gambe, io me ne sto Letteralmente zitta,
Ma, se in mezzo a tutte le altre, mi ci metto, guarda un po’,
So parlare, son speciale, Necessaria altro che no!
Ah-ah-ah-ah-acca, acca! Yo yo ah-ah-ah-ah-acca!
Se sto sola, resto muta e non mi si sente più,
Ma se sto con le mie amiche, puoi sentirmi pure tu! Yo
Se la gente, qualche volta, si dimentica di me,
C’è uno sbaglio, c’è un imbroglio, questo è un guaio e sai perché?
Se di “pesche” ti vien voglia, solo “pesce” troverai
E se vuoi mangiare i manghi, cosa mangi non lo sai
Se io manco, puoi star certo che la festa finirà
Più nessuno riderà!
Sono l’acca- ah!
Tra le lettere, Sono quella meno scritta!
Su due lunghe gambe, io me ne sto Letteralmente zitta,
Ma, se in mezzo a tutte le altre, mi ci metto, guarda un po’,
So parlare, son speciale, Necessaria altro che no!
Ah-ah-ah-ah-acca- acca! Yo yo ah-ah-ah-ah-acca!
Alla fine, in fondo in fondo, è questa la faccenda:
Siamo tutti necessari, tutti utili a vicenda,
Siamo tutti un po’ importanti, tutti perlomeno un po’,
Tutti quanti indispensabili
Ciascuno come può!
Sono l’acca-a tra le lettere, sono quella meno scritta!
Su due lunghe gambe, io me ne sto letteralmente zitta,
Ma, se in mezzo a tutte le altre, mi ci metto, guarda un po’,
So parlare, son speciale, necessaria altro che no!
Sono l’acca-a tra le lettere, sono quella meno scritta!
Su due lunghe gambe, io me ne sto letteralmente zitta,
Ma, se in mezzo a tutte le altre, mi ci metto, guarda un po’,
So parlare, son speciale, necessaria altro che no!
Ah -acca!