Dal 13 al 25 ottobre al Teatro Litta di Milano va in scena Io, Ludwig Van Beethoven, di e con Corrado d’Elia.
In occasione della ricorrenza dei 250 anni dalla nascita di uno dei più grandi geni musicali, torna a grande richiesta lo spettacolo di Corrado d’Elia, a narrarne lo sconfinato talento e insieme, la sua umanità.
Ludwig van Beethoven fu uno dei più grandi geni musicali mai esistiti.
Non si può comprendere il genio con occhi normali, non rientra in nessuna categoria e la sua complessità non si può afferrare. Indagarne la vita vuol dire accostarsi ad altezze umanamente insolite, rubarne per un istante la grandezza e la follia per raggiungere ebrezze ed emozioni insperate.
Così, partendo da una passione antica, ci accostiamo a Beethoven con emozione per indagarne i tanti misteri, la sordità, i rapporti col padre e con il suo tempo, il suo talento, gli amori profondi e contrastati, le sue durezze e soprattutto la sua musica, la sua musica immortale.
E quella Nona Sinfonia, quei quattro movimenti così conosciuti e amati che hanno cambiato la storia della musica per sempre.
Perché Beethoven aspettò dieci anni per comporre la Nona avendone la musica già in testa?
Cosa successe in quei dieci anni?
Cosa cambiò nel mondo che lo circondava e cosa successe dentro di lui, e, soprattutto, come si preparò alla serata della prima rappresentazione, a Vienna, il 7 maggio del 1824?
Ci vuole tempo per raccontare la bellezza.
Chiudiamo gli occhi e ascoltiamo come mai abbiamo fatto prima.
Comunicato stampa ufficiale